Attualità
Non gli rinnovano la licenza per il fucile a uso venatorio perché è stato processato per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Motivazione? Il cacciatore non sarebbe “affidabile”.
“I fatti contestati - è la tesi della questura di Perugia - rilevano una condotta incline a tradire a ad abusare della fiducia del prossimo, facendo venir meno il requisito della buona condotta e dell'affidabilità” per cui vengono rilasciate le armi. Ma il cacciatore non ci sta a fa ricorso al Tar, con l’avvocato Franco Libori.
Il ricorso viene accolto perché quello della questura è “un tipo di giudizio (in ordine alla non ‘specchiatezza del richiedente’) formulato ‘in termini assoluti e lato sensu etici’, e non, come invece richiede la giurisprudenza, ‘con un approccio finalistico, in funzione proprio dei contenuti specifici della richiesta avanzata’”.
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