PERUGIA
L'ex mercato ortofrutticolo di Perugia, dove sorgerà il punto vendita Esselunga
Esprimono forte preoccupazione sia Confcommercio Umbria che Confcommercio Mandamento Perugia, riguardo alla costruzione di un’Esselunga in Via Settevalli e chiedono l’apertura immediata di un tavolo di confronto all’amministrazione comunale di Perugia "per capire le ragioni di questo investimento che porteranno ad un impatto anche ambientale non indifferente". Si parla infatti di 3.500 metri quadrati di attività alimentare oltre ad annessi e connessi commerciali. La Confcommercio evidenzia una mancata partecipazione da parte del Comune alla condivisione delle scelte progettuali e ai suoi sviluppi, non permettendo "alla maggiore associazione di categoria di esprimere il proprio punto di vista".
La Confcommercio evidenzia come il luogo dove si vuole costruire sia ormai saturo e ingolfato dal transito dei veicoli e che sono già presenti altre attività commerciali, questo porta ad uno squilibrio commerciale, il Presidente Mencaroni ribadisce che: “Via Settevalli è una zona già satura e su questo insediamento non c’è stata partecipazione preventiva”. Altra cosa non meno importante che l’associazione di categoria contesta è l’ipotesi secondo cui gli investitori, non potendo realizzare tutte le opere di urbanizzazione, soprattutto in termini di parcheggi, procederanno con la monetizzazione degli stessi, favorendo le casse comunali ma non di certo i cittadini che si ritroverebbero all’interno di un grande ingorgo stradale, invece di una efficiente arteria strategica.
Gli investitori erano infatti tenuti, dopo i primi colloqui con la nuova amministrazione comunale a rispettare ciò che il Mandamento di Perugia aveva chiesto, cioè di rispettare che qualunque nuovo insediamento commerciale venisse autorizzato, si doveva dunque portare come contropartita obbligata, interventi da parte degli investitori a sostegno e rilancio di zone depresse della città. L'Umbria, tra l’altro, vanta un primato tutt'altro che felice circa il numero di metri quadrati di costruito per abitante, che la pone ai vertici nazionali. Ma anche sotto il profilo del numero di metri quadrati di superficie commerciale in senso stretto per abitante, l'Umbria è seconda soltanto dopo il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto, quindi sfugge l'urgenza e l’opportunità di un ulteriore investimento in questo settore.
In conclusione l’associazione sottolinea che è più necessario consentire agli operatori esistenti di provvedere alla loro innovazione e manutenzione attraverso risorse destinate a questo piuttosto che fare investimenti milionari che porteranno soltanto ad una diversa ripartizione di consumi interni.
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