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Perugia, via ai lavori dalle macerie dell'Hotel Gomorra. Scoccia (Fdi): "Famiglie dove prima regnavano degrado e criminalità"

Sono terminate le demolizioni dei palazzi della vergogna nel quartiere di Ponte San Giovanni: ora i lavori per la realizzazione di 40 appartamenti, un asilo nido, giardini e spazi per la socialità

26 Ottobre 2024, 18:20

Perugia, via ai lavori dalle macerie dell'Hotel Gomorra. Scoccia (Fdi): "Famiglie dove prima regnavano degrado e criminalità"

Le demolizioni dell'Ecomostro nell'estate 2024

Dalle macerie dell'Hotel Gomorra parte la ricostruzione. A Ponte San Giovanni, quartiere di Perugia, sono stati demoliti i palazzi della vergogna e ora "sorgeranno circa 40 appartamenti per famiglie, un asilo nido, giardini e spazi per la socialità tra cui un parco della musica e una zona per la formazione dei ragazzi. Il progetto mandato in porto dalla precedente amministrazione comunale risponde realmente al bisogno di rigenerazione urbana della città" scrive in una nota la consigliera comunale Margherita Scoccia

"È stato un progetto complesso portato avanti insieme ai cittadini - spiega Scoccia -. Non ci dimentichiamo che secondo le inchieste della Direzione distrettuale antimafia in questi cantieri la camorra, più nello specifico il clan dei Casalesi, nel 2011 aveva provato a riciclare il denaro sporco proveniente dal traffico di droga e dal racket. Ricordo molto bene lo stato di degrado e di abbandono in cui versava il cosiddetto Hotel Gomorra, un alveare di 200 miniappartamenti con criteri di sicurezza inesistenti, copertoni a terra, le bottiglie di vetro spaccate e le tracce di sangue. Nel corso di un sopralluogo insieme alla polizia nei sotterranei abbiamo notato le corde legate attorno a quattro colonne per un ring improvvisato nel quale, mi venne detto, con ogni probabilità si svolgevano incontri clandestini". "Serviva una risposta chiara ed eloquente a Ponte San Giovanni e alla città, tutto ciò è stato possibile - prosegue la consigliera comunale - grazie all’impegno della vecchia giunta e alla collaborazione di Ater con cui per anni abbiamo avuto confronti quotidiani. Con sacrificio abbiamo acquisito l’area, ripensando un sistema di qualità dell’abitare che sapesse guardare al futuro, siamo riusciti a farci finanziare il progetto attraverso i fondi del Pnrr e ora, terminate le demolizioni con le ruspe, è finalmente iniziata la ricostruzione che risponde in termini reali all’esigenza di rigenerazione della città. Le nostre scelte sono state orientate da questa visione".

"Maggiori investimenti da fronteggiare? Il progetto richiede altre spese ma questo nei cantieri accade molto spesso, è sufficiente rifare il bagno di casa per accorgersene - dice Scoccia -. In questo scempio sono emerse ulteriori criticità inaspettate e imprevedibili per tutti, perfino per i progettisti di Ater. L’azienda, comunque, si è fatta carico dei costi senza farli ricadere sul Comune di Perugia".

"Non ci dimentichiamo cos’era il quartiere di Ponte San Giovanni fino a qualche tempo fa - conclude Scoccia - le speculazioni edilizie erano davanti agli occhi di tutti e se non avessimo impedito quel maledetto progetto a quest’ora saremmo stati costretti a gestire una situazione di emergenza sociale. Ho particolarmente a cuore il nuovo progetto, che deve essere seguito dagli attuali amministratori. Noi lo conosciamo bene e come rappresentanti dell’opposizione continueremo a monitorarlo. All’attuale giunta chiediamo lo stesso impegno, lo stesso senso di responsabilità e la stessa caparbietà che abbiamo messo noi. La rinascita e il riscatto della periferia di Ponte San Giovanni, con riflessi positivi su tutta la città di Perugia, passa anche attraverso quel cantiere". 

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