CRONACA
Insieme hanno commesso furti, rapine, aggressioni ed estorsioni ai danni di cinque persone. La polizia di Perugia ha eseguito, su ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Perugia, l'arresto nei confronti di due persone - una cittadina peruviana, classe 1997, ed un cittadino perugino, classe 1952 - ritenuti gravemente indiziati.
Le indagini sono state avviate lo scorso mese di luglio. La donna aveva avvicinato una delle vittime con la scusa di farsi dare un passaggio, per poi condurla in un parcheggio isolato della zona di Ponte San Giovanni. Una volta fermi, la 27enne ha intimato all'uomo di consegnargli i soldi, mentre si avvicinava anche il 72enne impugnando un bastone. La vittima, disorientata, è stata aggredita dalla donna che, dopo avergli strappato il borsello è scappata via insieme al complice.
Le indagini tramite i filmati di videosorveglianza, i servizi di osservazione e gli ulteriori approfondimenti, hanno consentito al personale della Squadra Mobile di Perugia di risalire all'identità dei due soggetti coinvolti nei fatti. Dall'attività investigativa è emerso che i due, insieme a un altro soggetto ancora ignoto, fossero coinvolti in altri sei episodi delittuosi in zone centrali della città e della periferia di Perugia:
La donna, in alcuni casi in concorso con il 72enne e con soggetti rimasti allo stato ignoti, utilizzando lo stesso modus operandi, avrebbe avvicinato "la potenziale vittima con avances di natura sessuale e, dopo essersi fatta accompagnare in un luogo appartato, estorceva loro il denaro di cui disponevano" scrive in una nota la procura di Perugia. Il complice, in più occasioni, utilizzava una torcia con la quale accecare la vittima e poi guadagnare tempo per la fuga.
Nell'ultimo episodio - avvenuto in pieno giorno, in una via molto trafficata e alla la presenza di numerosi passanti e cittadini - la vittima, tentando di opporsi, è stata violentemente aggredita con calci e pugni al corpo e al viso, riportando lesioni giudicate guaribili in 40 giorni. Gli elementi investigativi forniti alla procura dalla Squadra Mobile hanno consentito di identificare due degli indagati. Valutati i precedenti penali e il concreto pericolo di reiterazione del reato, l'ufficio ha richiesto l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere. Il Gip del Tribunale di Perugia ha disposto l'applicazione della misura richiesta nei confronti della donna mentre l'uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Acquisito il provvedimento del Gip il personale della Squadra Mobile di Perugia ha attivato le ricerche finalizzate al rintraccio: individuati entrambi, la 27enne è stata associata nel carcere di Capanne, mentre l'altro condotto nel suo domicilio "con divieto di comunicare con persone diverse dal nucleo familiare".
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