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Coltivazioni di canapa industriale a rischio, imprenditori umbri verso un ricorso collettivo

La nota congiunta delle associazioni del settore e ambientaliste. Le criticità emerse con l'articolo 18 del decreto sicurezza

20 Aprile 2025, 18:06

Coltivazioni di canapa industriale a rischio, imprenditori umbri verso un ricorso collettivo

Rilevante incontro si è tenuto a Narni, in provincia di Terni, tra giovani imprenditori umbri del settore della canapa industriale, tutti sotto i 40 anni. Oggetto della discussione è stata la situazione critica venutasi a creare a seguito dell'attuazione del decreto sicurezza del 4 aprile 2025, il quale "minaccia un comparto strategico il cui valore è di 50 milioni di euro e che garantisce circa un migliaio di posti di lavoro".

Lo hanno affermato in una nota congiunta le associazioni di categoria e ambientaliste presenti: CSI, ICI, Sardinia Cannabis, Federcanapa, Resilienza Italia Onlus e Legambiente Umbria.

L'incontro ha evidenziato "le gravi problematiche dell'articolo 18 del decreto sicurezza", considerato frutto di un "accanimento sconsiderato e del tutto ideologico", "che trasforma da un giorno all'altro imprenditori legittimi in potenziali criminali. Questo colpisce duramente un settore che negli ultimi anni aveva attratto giovani in aree a forte rischio spopolamento, contribuendo al recupero di terreni agricoli altrimenti abbandonati e generando occupazione sostenibile nella regione umbra".

Il portavoce degli imprenditori ha dichiarato: "Ci troviamo davanti a un provvedimento che presenta evidenti profili di incostituzionalità e che mette a rischio centinaia di posti di lavoro nella nostra regione. La norma presenta una pericolosa indeterminatezza dell'oggetto materiale, non distinguendo chiaramente tra infiorescenze con diverse concentrazioni di THC e applicando potenzialmente sanzioni penali anche a prodotti privi di efficacia drogante".

Tra le criticità evidenziate durante l'incontro, come riferisce la nota congiunta, emergono:

  • L'irragionevole contraddizione di consentire la coltivazione della canapa industriale, ma di vietarne la commercializzazione delle parti naturali, ostacolando così lo sviluppo economico del settore.
  • L'applicazione sproporzionata delle severe sanzioni previste dal DPR 309/1990 (Testo Unico stuefacenti) a prodotti che non sono inclusi nelle tabelle ministeriali degli stupefacenti.
  • La violazione della libertà di iniziativa economica (art. 41 Cost.) con l'interruzione improvvisa di un settore economico lecito sviluppatosi sotto la legge 242/2016.
  • L'incompatibilità con il diritto dell'Unione Europea, in particolare con il principio della libera circolazione delle merci e con le politiche agricole comunitarie.
  • L'assenza di una base scientifica che giustifichi l'equiparazione dei prodotti derivati dalla canapa industriale a sostanze stupefacenti.

"Non intendiamo arrenderci," hanno affermato gli imprenditori presenti. "Difenderemo il nostro diritto al lavoro e continueremo a lottare per un settore che rappresenta un'importante risorsa economica e occupazionale per l'Umbria, oltre che un esempio di agricoltura sostenibile e innovativa."

Durante l'incontro è stata delineata una strategia comune che prevede:

  1. La presentazione di un ricorso collettivo contro l'articolo 18 del decreto.
  2. L'avvio di un dialogo istituzionale con le autorità regionali e nazionali.
  3. Una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta all'opinione pubblica.
  4. La creazione di un coordinamento permanente degli operatori del settore.

I rappresentanti politici presenti, tra cui la Deputata M5S Emma Pavanelli, il Consigliere regionale Umbria Fabrizio Ricci (AVS) e l'Assessore comunale di Narni Luca Tramini, hanno espresso pieno sostegno alle preoccupazioni degli imprenditori

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All'incontro hanno partecipato anche rappresentanti di Legambiente Umbria, sottolineando l'importanza della canapa industriale come coltura sostenibile e a basso impatto ambientale, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica del Paese.

Tra le aziende partecipanti: Agricola Antichi Grani, J.J. Farm s.a.s., J.J. Farm Hemp Shop, Canapa Company s.r.l., Canaponte, Natural Weed, Resinae Farm, Canapone, Wannabis, Doctor Green Grow Shop, Primero, e Greenwoods.

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