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Attentato al Papa o profezia? La versione su Fatima e Ali Agca che fa ancora discutere

13 maggio 1981: dal sangue sulla talare al Terzo segreto mai chiarito: come un colpo di pistola contro Giovanni Paolo II è diventato narrazione divina

Ambra Costanzi

13 Maggio 2025, 10:22

Attentato al Papa o profezia? La versione su Fatima e Ali Ağca che fa ancora discutere

L'attentato a Papa Giovanni Paolo II, 13 maggio 1981 (foto LaPresse)

Il 13 maggio 1981, alle 17:17, in piazza San Pietro, partiva un colpo di pistola che avrebbe segnato non solo la storia della Chiesa, ma anche la sua narrazione simbolica. Papa Giovanni Paolo II, colpito da Ali Ağca, non morì. Per lui, non fu solo fortuna o errori balistici: fu un segno.

Quel giorno - e questo dettaglio è tutt’altro che marginale - ricorreva l’anniversario della prima apparizione della Madonna di Fatima, avvenuta il 13 maggio 1917, esattamente 64 anni prima. Un’allusione troppo forte per essere ignorata, soprattutto in Vaticano.

Un proiettile nella corona

Dopo la sua guarigione, Wojtyła decise di legare in modo indissolubile il suo attentato al Terzo Segreto di Fatima. Non solo viaggiò personalmente a Fatima per ringraziare la Vergine, ma volle che il proiettile estratto dal suo corpo fosse incastonato nella corona della statua della Madonna. Un gesto potentemente simbolico, che trasformava un atto di violenza in reliquia sacra.

Ma c’è di più: secondo molti teologi e osservatori, fu proprio dopo l'attentato che il Vaticano iniziò a trattare con maggiore urgenza la questione del Terzo Segreto, che fino a quel momento era stato gelosamente custodito. Fu reso pubblico solo nel 2000, in una versione ufficiale che molti – ancora oggi – considerano parziale o incompleta.

Ma davvero parlava di lui?

Nel testo del Terzo Segreto, rivelato da Joseph Ratzinger allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, si descrive un “vescovo vestito di bianco” che cade sotto i colpi di fuoco. Troppo simile per essere casuale, secondo la narrazione vaticana. Ma non tutti sono d’accordo.

Molti fedeli, studiosi indipendenti e perfino alcuni prelati hanno messo in dubbio la versione ufficiale. Le parole della veggente Lucia, che parlava di “grandi sofferenze per la Chiesa”, sembravano alludere non solo a un singolo evento, ma a una crisi più profonda, spirituale e istituzionale. La domanda resta: il Terzo Segreto parlava solo dell'attentato del 1981? O era solo l’inizio di qualcosa di più grande, ancora in corso?

Un attentato profetico e la politica

È legittimo domandarsi se, dietro la spiritualizzazione dell’attentato, non ci sia stata anche una sapiente gestione dell’immagine papale. In un periodo di Guerra Fredda, di ingerenze sovietiche, e di lotta ideologica tra Est e Ovest, trasformare un attentato politico in evento mistico ha consolidato la figura del Papa come leader globale, persino profetico.

Ali Ağca, a sua volta, alimentò il mistero. Nei decenni successivi, dichiarò che “il Vaticano sapeva”, che “la Madonna mi ha fermato”, e in alcuni momenti si è persino definito il “Cristo cosmico”. Un linguaggio delirante? O la consapevolezza che il potere simbolico era più efficace di qualunque verità giudiziaria?

Oggi, 13 maggio: il proiettile nella Storia

Ogni 13 maggio, l’Italia si divide: tra chi ricorda Fatima con fede sincera, chi celebra il Papa santo e chi continua a cercare le zone grigie tra attentati, segreti e diplomazie. L’unico dato certo è che quel colpo di pistola, sparato 43 anni fa, è ancora lì: nella storia, nella corona, e forse anche in qualche pagina ancora non letta del Terzo Segreto.

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