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Briziarelli ha ragione. Protezionismo è suicidio economico

Sergio Casagrande

05 Aprile 2025, 15:21

Briziarelli ha ragione. Protezionismo è suicidio economico

Vincenzo Briziarelli, presidente di Confindustria UmbriaUmbria

C’è chi si ostina a chiudere le finestre e chi, per fortuna, capisce che se non si lascia entrare aria fresca si rischia di soffocare. Vincenzo Briziarelli, presidente di Confindustria Umbria, nell’intervista concessa al nostro Nicola Uras, ha messo sul tavolo una realtà che in molti fingono di non vedere: il protezionismo è una trappola, un vicolo cieco che minaccia l’economia umbra – e non solo – con la sottile ipocrisia di chi pensa che alzare barriere serva a difendersi.
Le nuove misure protezionistiche annunciate da Donald Trump suonano come una campana a morto per molte imprese umbre, soprattutto quelle legate alla meccanica, alla ceramica e all’agroalimentare, colonne portanti del nostro export verso Washington. Settori che già devono fare i conti con costi dell’energia insostenibili, burocrazia opprimente e vincoli ambientali spesso irrazionali imposti dall’Europa. Ora, aggiungiamoci pure i dazi americani e il cocktail diventa letale.
Briziarelli però non si limita a denunciare il problema. Indica una via d’uscita. E la sua proposta è tanto semplice quanto pragmatica: evitare l’escalation della guerra commerciale e diversificare i mercati. Tradotto: smetterla di fare i duri con gli Stati Uniti per poi piegarsi di fronte a scelte europee masochiste e guardare a nuove opportunità di business in mercati emergenti, come l’India, il Sud-Est asiatico e il Mercosur.
La verità è che l’Europa – e l’Italia con lei – deve smetterla di recitare la parte del moralizzatore globale mentre gli altri fanno affari. È assurdo che Bruxelles si preoccupi di essere “più green” di chiunque altro, senza rendersi conto che le sue politiche stanno strangolando l’industria. Serve un equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica: senza la seconda, la prima diventa solo un lusso per pochi.
L’Umbria, con il suo tessuto imprenditoriale fatto di eccellenze produttive, non può permettersi di rimanere schiacciata tra i dazi americani e l’auto-sabotaggio europeo. Ecco perché Briziarelli ha ragione: aprire nuovi mercati non è solo una risposta tattica ai dazi di Trump, ma una strategia di sopravvivenza e crescita per i prossimi anni. Chiuderci nel protezionismo sarebbe un suicidio economico. E, francamente, di autolesionismo ne abbiamo già visto abbastanza.

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