"Attacchi inaccettabili contro la popolazione civile". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha reagito dopo la notizia del bombardamento che ha colpito la chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza, provocando due morti e undici feriti, tra cui padre Gabriel Romanelli, rimasto lievemente ferito a una gamba. La premier ha parlato apertamente di "operazioni indiscriminate" da parte dell’esercito israeliano, che da mesi interessano obiettivi civili, scuole, ospedali e ora anche luoghi di culto cristiani.
La vicenda ha suscitato un’ondata di sdegno. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito l’attacco "non più ammissibile", parlando di "atto grave" che colpisce "un presidio spirituale e umanitario che non può in alcun modo diventare bersaglio di guerra". Secondo il Times of Israel, l’esercito israeliano si è detto "a conoscenza delle segnalazioni" relative ai danni alla chiesa e sta ora verificando le circostanze dell’incidente.
Emergency accusa l’Europa: "Complice per inerzia"
Nel frattempo, crescono anche le pressioni sulle istituzioni europee. L’organizzazione Emergency ha accusato l’UE di complicità silenziosa, per non aver sospeso l’Accordo di associazione con Israele nonostante i bombardamenti sistematici su Gaza. Secondo l’ONG, manca una reale volontà politica di fermare l’escalation.
Raid anche in Siria, l’esercito si ritira da Sweida
Intanto, il conflitto si estende anche al territorio siriano. Le forze israeliane hanno colpito obiettivi a Damasco e Sweida, dove in pochi giorni si contano oltre 350 morti, la maggior parte civili. In seguito ai combattimenti, l’esercito siriano ha lasciato la città, affidandone la sicurezza ai capi locali. Il presidente Netanyahu ha motivato l’intervento parlando di difesa della minoranza drusa.