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LA SCOPERTA

Napoli al centro delle indagini sulla sepoltura di Vlad III: ipotesi sulla tomba di Dracula nella chiesa di Santa Maria La Nova

Redazione Web

02 Luglio 2025, 09:08

Napoli al centro delle indagini sulla sepoltura di Vlad III: ipotesi sulla tomba di Dracula nella chiesa di Santa Maria La Nova

La tomba che si ritiene di Dracula nel complesso di Santa Maria La Nova a Napoli

Napoli potrebbe spodestare la Transilvania come meta simbolo per gli appassionati del mito di Dracula. A rivelarlo è Giuseppe Reale, direttore del complesso monumentale di Santa Maria La Nova e presidente dell’associazione “Sacra Napoli”, che ha annunciato i risultati di una lunga indagine storico-epigrafica su una misteriosa tomba ospitata proprio all’interno della chiesa, nel cuore della città.

Secondo quanto anticipato da Il Mattino, si tratterebbe della sepoltura di Vlad III di Valacchia, noto anche come Vlad l’Impalatore, figura storica realmente esistita e fonte d’ispirazione per il celebre romanzo Dracula di Bram Stoker, pubblicato nel 1897.

La scoperta, come riporta Euronews, ruota attorno alla traduzione di un’iscrizione funeraria risalente al XVI secolo, il cui significato è rimasto per secoli oscuro. L’epigrafe, oggi interpretata da un team internazionale di studiosi, sarebbe un elogio funebre al principe valacco, vissuto tra il 1431 e il 1477 e appartenente alla casata dei Drăculești. Il suo soprannome, "Drăculea" (figlio del Drago), derivava dal patronimico del padre, Vlad II Dracul.

Lo studio dell’iscrizione rappresenta il punto di arrivo di una ricerca avviata nel 2014 da un gruppo di esperti italiani ed estoni, che avevano avanzato l’ipotesi di una sepoltura partenopea di Vlad già dieci anni fa. Le decorazioni sulla lastra tombale conservata nella cappella Turbolo – tra cui un drago e simboli di origine egizia – avevano acceso l’interesse degli studiosi, aprendo nuovi scenari sulle sorti del principe.

Secondo questa ipotesi, Vlad non sarebbe morto in battaglia, come vuole la versione più diffusa, ma sarebbe stato fatto prigioniero dai turchi e poi riscattato dalla figlia Maria Balsa, adottata nel frattempo da una famiglia nobile napoletana. La donna lo avrebbe portato con sé a Napoli e, alla sua morte, lo avrebbe fatto seppellire nella tomba del suocero, Matteo Ferrillo.

Il recente viaggio del direttore Giuseppe Reale in Romania, organizzato nell’ambito di un progetto di confronto scientifico internazionale, ha permesso di condividere i risultati con la comunità accademica locale e ha dato ulteriore peso alla teoria, che potrebbe modificare radicalmente la geografia simbolica del mito di Dracula. Se confermata da ulteriori verifiche, Napoli si candiderebbe a custodire le vere spoglie del voivoda che ha alimentato leggende e letteratura per oltre un secolo.

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