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Castel Viscardo, campagna di scavi archeologici a Coriglia. Scoperta sotto la strada una fornace etrusca

Il piano di cottura risulta ancora ben conservato. L'iniziativa ha visto impegnati circa 30 studenti americani, coordinati da un team internazionale di esperti e docenti

01 Luglio 2025, 05:50

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L'area archeologica di Coriglia nell'Orvietano

Si è protratta per l’intero mese di giugno con l’obiettivo di approfondire la conoscenza di una significativa stazione di sosta romana affacciata sulla valle del Paglia, punto di ristoro e fermata strategica lungo le antiche vie consolari. Ha visto impegnati circa 30 studenti americani, coordinati da un team internazionale di archeologi e docenti, sotto la guida della direttrice scientifica, la professoressa Amanda Chen, e della responsabile dello scavo, la dottoressa Silvia Simonetti. E ha portato in luce, ancora una volta, tesori che fanno dell’area di Coriglia uno dei cantieri archeologici più interessanti dell’Orvietano, che ora va preservato al meglio.

Lo scavo di quest’anno, svolto su concessione del ministero della Cultura e realizzato in collaborazione tra il Comune di Castel Viscardo, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e i college americani Saint Anselm College e Kansas City Art Institute, è stato caratterizzato da un nuovo approccio topografico. Sono stati indagati, infatti, il contesto ambientale e le vie di comunicazione che permettevano l’accesso all’insediamento, analizzando i diverticoli collegati alla via principale e la loro funzione logistica.

Particolare attenzione, in questa 18esima campagna, è stata rivolta all’indagine delle strade di accesso all’insediamento e alla ricerca della fase più antica, quella etrusca, del sito che ospitava un grande magazzino per derrate alimentari, impianti termali e spazi per la cura e il ristoro di viaggiatori, animali e carri. È di epoca etrusca anche la fornace quadrangolare, con il piano di cottura ben conservato, individuata nei giorni scorsi, sotto il piano stradale d’accesso all’insediamento, poco distante dall’antica mansio romana di Coriglia scoperta lo scorso anno e l’area archeologica delle Caldane, che conta una trentina di tombe etrusche.

Fondamentale per il futuro l’ottenimento di finanziamenti aggiuntivi, necessari per la valorizzazione di alcune strutture del sito. “Ogni anno qui – sottolinea la dottoressa Silvia Simonetti, responsabile dello scavo – emergono nuovi dati che arricchiscono la conoscenza, grazie al lavoro di squadra tra lo staff americano e quello italiano, alla sinergia tra i vari enti, ma soprattutto grazie agli studenti che si formano sul campo". “Coriglia – afferma il sindaco, Daniele Longaroni – è una risorsa preziosa per il territorio e un’opportunità per far conoscere la nostra storia al mondo. Ora è fondamentale un bando regionale che ci consenta di finanziare la copertura della parte di scavo ancora aperta, garantire la sua tutela e la prosecuzione delle indagini”.

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