Venezia
"Non stava andando dalla mamma malata", è la causa di un licenziamento di un dipendente di Mestre, accusato di presunto abuso dei permessi concessi dalla Legge 104/1992. L'impiegato aveva richiesto ad aprile, l'accesso alla Legge per assistere la madre anziana, ma un Gps installato sull'auto aziendale da un'agenzia investigativa assunta dall'azienda, ha rilevato che il lavoratore non si stava recando dalla mamma durante un'ora di permesso.
Il 3 luglio 2024 è scattato il licenziamento per giusta causa, ma il giudice del lavoro di Venezia ha ribaltato la situazione. La sentenza del tribunale ha infatti definito i controlli illegittimi e non utilizzabili in giudizio, in quanto effettuati senza un fondato sospetto di abuso.
Nella sentenza emessa dalla Corte del 2021 si legge che "in nessun caso può essere giustificato un annullamento delle garanzie di dignità e riservatezza del lavoratore". Inoltre, il giudice ha riconosciuto che l'ex dipendente abbia in realtà utilizzato correttamente i permessi previsti dalla Legge 104, impiegando le ore richieste per aumentare la sicurezza in casa della madre. L'esito che ha ribaltato il risultato impone dunque la reintegrazione immediata del lavoratore, il risarcimento delle retribuzioni arretrate e delle spese legali sostenute.
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