Curiosità
Gli scienziati hanno fatto un importante passo avanti nello sviluppo di un asfalto innovativo in grado di autoripararsi, eliminando la necessità di interventi umani per prevenire la formazione di buche. Questo materiale avanzato utilizza un bitume speciale che sigilla automaticamente le microfessure causate dal traffico e dall'ossidazione. Nei test di laboratorio, è stato dimostrato che può richiudere minuscole fratture in appena 50 minuti, riducendo il rischio di danni maggiori dovuti all'infiltrazione d'acqua e al gelo.
Il problema delle buche è particolarmente sentito nelle città italiane, dove l'introduzione dell'asfalto auto-riparante potrebbe portare benefici significativi sia economici che ambientali. Il bitume tradizionale, derivato dal petrolio, contribuisce infatti alle emissioni di gas serra e i continui interventi di riparazione comportano un'elevata impronta carbonica.
La chiave dell'innovazione risiede nell'utilizzo delle spore vegetali riempite con oli riciclati da biomassa e integrate nel bitume. Quando il manto stradale si crepa, il peso dei veicoli schiaccia le spore rilasciando gli oli che ammorbidiscono il bitume e sigillano le fratture. Questo processo rallenta la formazione di crepe più grandi, prolungando la durata dell’asfalto e riducendo i costosi interventi manutentivi.
Secondo gli esperti coinvolti nel progetto: "Vogliamo sviluppare strade a zero emissioni nette aumentando la durata dell’asfalto grazie ai rifiuti di biomassa e all’intelligenza artificiale". L'integrazione dei materiali sostenibili riduce ulteriormente la dipendenza dal petrolio ed è considerata una soluzione economica ed ecologica disponibile ovunque.
Attualmente in fase sperimentale, questo asfalto potrebbe presto essere testato su strade realizzate con prospettive promettenti: aumentare del 30% la durata del manto stradale e ridurre drasticamente i lavori necessari per mantenere le infrastrutture viarie efficiente. Un’innovazione altamente desiderabile anche per l'Italia nella sua ricerca verso infrastrutture più sostenibili ed efficientemente gestite.
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