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Chi è Tommaso Foti, il nuovo Ministro degli Affari Europei del governo Meloni: dai primi passi nella politica ai procedimenti giudiziari

Il nuovo ministro degli Affari Europei, del Pnrr, della Coesione e del Sud nel governo Meloni ha preso oggi il posto dell'ex ministro Raffaele Fitto. 

Redazione Web

02 Dicembre 2024, 13:14

Chi è Tommaso Foti, il nuovo Ministro degli Affari Europei del governo Meloni: dai primi passi nella politica ai procedimenti giudiziari

Tommaso Foti

Oggi lunedì 2 dicembre, Tommaso Foti giura come ministro degli Affari Europei, del Pnrr, della Coesione e del Sud nel governo Meloni, dopo le dimissioni presentate sabato 30 novembre da l'ex ministro Raffaele Fitto

Chi è Tommaso Foti, il nuovo ministro degli Affari Europei? Dirigente d'azienda nel settore agroalimentare, Tommaso Foti nasce a Piacenza il 28 aprile 1960, dove si diploma al liceo scientifico senza, tuttavia, continuare con gli studi universitari.

 

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La carriera politica. Inizia a 16 anni l'attività politica, iscrivendosi all'organizzazione giovanile nel Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale, in cui presto ricopre l'incarico di segretario provinciale, di componente della direzione nazionale e, dal 1983, di componente dell'esecutivo Nazionale

Viene eletto, a soli 20 anni, consigliere comunale a Piacenza per il Movimento Sociale Italiano, rimanendo in carica per sei mandati fino al 2005

Nel 1995 aderisce alla Svolta di Fuggi, la scelta operata dal MSI-DN di abbandonare i riferimenti ideologici al fascismo con la fondazione di Alleanza Nazionali. 

Viene eletto alla Camera dei Deputati nel 1996 per il Polo per le Libertà nel collegio di Piacenza, diventando membro nel consiglio direttivo di Alleanza Nazionale alla camera per la XIII Legislatura. 

Nel 1998, è nominato vicesindaco di Piacenza, con deleghe relative al Bilancio, all'Economato e alle Imposte e Tasse, all'interno della giunta comunale di centro-destra presieduta da Gianguido Guidotti. Ha ricoperto questa carica fino al 2001, anno in cui si è dimesso a causa dell'incompatibilità tra gli incarichi nazionali, in particolare la Presidenza della Bicamerale, e le funzioni amministrative locali.

Alle elezioni politiche del 2001, è riconfermato alla Camera dei Deputati nel suo collegio per la Casa delle Libertà, rappresentando Alleanza Nazionale (AN). Durante la XIV Legislatura, diventa membro della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera e ha assunto la presidenza della Commissione Bicamerale di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria. Nelle elezioni politiche del 2008, è riconfermato alla Camera dei Deputati, occupando il quinto posto nella lista del Popolo della Libertà per la circoscrizione Emilia-Romagna

Il passaggio a Fratelli d'Italia. In dissenso rispetto al sostegno del PdL al governo Monti, a dicembre 2012 ha partecipato alla scissione del partito guidata da Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto, che ha portato alla fondazione di Fratelli d'Italia (FdI). Nelle file di questo nuovo partito, si è ricandidato alla Camera nella circoscrizione Emilia-Romagna in occasione delle elezioni politiche del 2013. Tuttavia, non è stato rieletto a causa dei risultati deludenti ottenuti dalla lista in regione e della sconfitta della coalizione di centro-destra a livello nazionale, nonostante FdI avesse registrato il sesto miglior risultato provinciale a Piacenza.

Procedimenti giudiziari. A febbraio 2022, la procura di Piacenza ha avviato un'indagine nei confronti di Tommaso Foti, accusato di corruzione e traffico di influenze illecite. Secondo gli inquirenti, Foti avrebbe ricevuto 3.000 euro per favorire un'azienda, sfruttando le sue relazioni con l'ex assessora comunale e collega di partito Erika Opizzi, anch'essa sotto indagine. Nel febbraio 2024, la procura ha richiesto l'archiviazione della posizione di Foti, mentre alcuni sindaci, politici locali e imprenditori sono stati rinviati a giudizio.

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