Perugia
L'avvocato perugino Mauro Bigi
La Procura di Pordenone ha aperto un’inchiesta sulla morte del professionista umbro, in vacanza con la moglie e i due figli. L’addetto al salvataggio, residente in zona, è stato iscritto nel registro degli indagati perché “in qualità di assistente bagnanti, per colpa, non si avvedeva tempestivamente dello stato di difficoltà della vittima, la cui presenza gli veniva segnalata da altri bagnanti, non impedendone il conseguente decesso per annegamento”, come si legge nel capo di imputazione.
Stando a quanto scrive Il Gazzettino, è già stata fissata la data dell’autopsia, che sarà eseguita venerdì 22 agosto dal medico legale Antonello Cirnelli. L’indagato, assistito dall’avvocato Aldo Masserut, potrà avvalersi di un perito durante l’esame sulla salma.
Bigi si è immerso nel mare della spiaggia di Levante, all’altezza della torretta 17, e dopo poche bracciate ha accusato un mancamento. È stato lui stesso a cercare aiuto quando ha iniziato a perdere le forze.
È stato subito soccorso da alcuni bagnanti, che hanno chiamato i bagnini. Gli assistenti sono intervenuti sia a nuoto sia con un natante, per portarlo rapidamente sul bagnasciuga, dove sono stati praticati lunghi tentativi di rianimazione. È stato attivato anche il Suem 118 con l’elicottero di Treviso Emergenza: l’operatore e i sanitari si sono calati con il verricello per tentare di rianimarlo sulla battigia, ma senza esito. Il tentativo di salvataggio è iniziato intorno alle 13.30 e si è protratto per oltre un’ora.
Al vaglio degli inquirenti il tempo trascorso tra il primo allarme e l’intervento dei bagnini. Le operazioni sono state coordinate dalla Guardia costiera di Caorle; presenti anche i carabinieri. Dopo l’ispezione cadaverica esterna, il medico legale ha confermato come ipotesi preponderante la morte per malore come causa dell'annegamento, sottolineando però il peso delle tempistiche del primo intervento.
L’avvocato Bigi stava nuotando nel tratto davanti alla Chiesa della Madonna dell’Angelo: in quel punto, dove c’è una piccola baia, non sono rare correnti fredde. Al momento della tragedia la temperatura esterna superava i 35 gradi. Non è esclusa l’ipotesi della congestione.
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