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Attualità

Foligno, scelto il nuovo dirigente dell'area lavori pubblici del Comune: incarico ad interim a Simonetta Daidone

Il sindaco Zuccarini ha firmato il decreto conferendo l'incarico alla comandante della Polizia Municipale, fino alla nomina del nuovo dirigente che prenderà il posto dell'ingegnere Castellani

Giulia Silvestri

18 Dicembre 2025, 12:53

Simonetta Daidone, comandante del Corpo  e dirigente dell'area Polizia Municipale

E' Simonetta Daidone, comandante della Polizia Municipale, ad assumere ad interim l’incarico di dirigente dell’area lavori pubblici e servizi scolastici del Comune di Foligno, prendendo il post dell’ingegnere Francesco Maria Castellani, ai domiciliari dal 9 dicembre scorso con l’accusa di tentato omicidio per aver accoltellato un 39enne al culmine di una lite.

L’ufficialità è arrivata questa mattina con il decreto firmato dal sindaco Stefano Zuccarini che ha conferito l’incarico alla comandante, già alla guida dell’area polizia municipale dell’Ente, nell’attesa del provvedimento con il quale sarà individuato il nuovo dirigente dell’area. Un incarico temporaneo quindi quello conferito a Daidone, “già incaricata – si legge nel decreto del sindaco – della supplenza vicaria di tale Area quale secondo sostituto”, scelta “per le attitudini, le capacità professionali, l’esperienza ed anche in relazione alla valutazione delle prestazioni e dei risultati precedentemente conseguiti”. Nell’atto viene richiamata ovviamente anche la necessità impellente alla base del conferimento dell’incarico ad interim di dirigente dell’area lavori pubblici e servizi scolastici, “in considerazione – recita il documento nelle premesse – dei carichi di lavoro connessi ai procedimenti legati all’attuazione del Pnrr attribuiti al dirigente di altra area tecnica”. Già negli scorsi giorni, Castellani, aveva rassegnato le sue dimissioni dall’incarico, la cui scadenza naturale era fissata per il 28 febbraio 2026.

L’ex dirigente, 62 anni e incensurato, al momento è agli arresti domiciliari, con il braccialetto elettronico, come ha disposto il gip del Tribunale di Spoleto, Maria Silvia Festa, all’indomani dell’udienza di convalida nella quale giovedì 11 dicembre l’ingegnere aveva fornito la sua versione dei fatti: non era stata la prima discussione tra lui e il 39enne, per via del cane, il pitbull, che l’uomo avrebbe condotto anche quella mattina senza museruola; ma quel giorno, si sarebbe spaventato quando, a fronte della discussione, il 39enne si sarebbe fatto avanti fisicamente. E così avrebbe estratto il coltello a serramanico che gli era rimasto in tasca, dopo averlo utilizzato giorni prima, per poi affondare la lama nell’addome del 39enne, che era stato operato d’urgenza quel martedi per le lesioni riportate.

Una tesi questa della legittima difesa che però non aveva convinto il gip di Spoleto che come detto ha deciso non solo di accogliere la richiesta della procura - titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Vincenzo Ferrigno - di confermare i domiciliari per il 62enne, ma di applicare altresì il braccialetto elettronico.

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