Tutti dieci in pagella. In tutte le materie, condotta compresa. Chiara Scarponi, Giorgia Centonervi e Ibtissame Fiki sono amiche del cuore e compagne di classe. Frequentano la classe IV A dell’Istituto Tecnico Economico Aeronautico F. Scarpellini di Foligno e da due anni a questa parte, tutte e tre, hanno la media precisa del dieci, tonda tonda. Come fanno? “Bisogna stare sui libri, studiare”, risponde di getto Ibtissame, nata in Italia da genitori marocchini, padre muratore, madre casalinga. “Quattro, cinque ore al giorno. E se serve anche dopo cena”, prosegue, sfoderando un sorriso. Non lo studio matto e disperatissimo di leopardiana memoria ma un’applicazione seria e costante: “La gestione del tempo è fondamentale. Le faccio un esempio. È successo più di una volta che durante la ricreazione o nelle pause tra una lezione e l’altra mi sia messa a ripassare qualcosa”, spiega con orgoglio.
Ibtissame, lunghi capelli scuri e occhi che brillano di futuro, prima della classe ex aequo, ha le idee chiare: “Mai perdere tempo con lo smartphone”. Lei, che disattiva le notifiche quando studia, è una fan del digital detox: “Prendersi una pausa dai social, questo è il segreto, e concentrarsi sulla vita vera, i progetti, gli obiettivi, i desideri”. Per Giorgia, la più piccola delle tre, diciotto anni il prossimo gennaio, un solo giorno di assenza in tutto l’anno scolastico: la chiave è “appassionarsi a quel che si legge, a ciò che si impara”. Ma la curiosità non basta: “È importante il metodo di studio. Ognuno ha il proprio. Basta trovarlo, capire le strategie, diverse per ciascuno, per memorizzare i contenuti delle varie discipline”.
Mai preso un’insufficienza? “Mai”, ammette con modestia. Poi aggiunge, convinta: “Fermo restando che un brutto voto non ha mai ucciso nessuno”. Dall’alto della sua raffica di dieci, Chiara fornisce la sua formula vincente: “Studiare tanto sì. Ma mai per inseguire il voto”. “E poi stare attenta, durante la lezione, alle spiegazioni degli insegnanti”, prosegue. Non dimenticano, le tre amiche del club del dieci, l'importanza del supporto reciproco: “Spesso, prima di un’interrogazione o di una verifica scritta, ci incontriamo per confrontarci, per scambiarci punti di vista, o anche solo per ripassare”, raccontano all’unisono. Tre pagelle d’oro, le loro, in una classe di soli sedici alunni. Il che significa circa il venti per cento del totale, decimale più decimale meno.
Ora, le tre amiche, che hanno vinto, neanche a dirlo, tre borse di studio per lavorare all’estero, grazie al programma Erasmus Pcto, sono appena rientrate da Parigi, dove, all’ombra della torre Eiffel, hanno lavorato, per cinque settimane esatte, chi in azienda chi in un centro culturale. Sbarcate a Fiumicino ieri pomeriggio, sono appena tornate a casa. E poi? “Poi si vedrà”, taglia corto Ibtissame. Niente vacanze? “Penso proprio di no. Quest’anno, ne approfitterò per riposarmi un po’. Magari andrò al cinema o mi impegnerò a imparare qualcosa di nuovo”. Che, si sa, il miglior riposo è mutar fatica.
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