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Cronaca

Omicidio di Foligno, la madre del 17enne: "Non ho parole". I vicini di casa sulla crisi del ragazzo, poi ricoverato: "Era irriconoscibile"

Viste le condizioni in cui versava, il giovane è stato ricoverato al San Giovanni Battista ed è piantonato dalla polizia

Francesca Marruco

12 Novembre 2024, 12:48

Omicidio di Foligno, collega di lavoro del muratore ucciso ascoltato due volte in 24 ore. Giallo sugli spostamenti di Postiglione

I rilievi della polizia sulla scena del crimine nella zona della Paciana

Io non ho parole, mio figlio sta male, sabato si è sentito male, non so cosa dire, non mi fate altre domande vi prego”. Sono le parole della madre del 17enne in stato di fermo con l'accusa di aver ammazzato Salvatore Postiglione. A chiarire cosa abbia trasformato un 17enne con lievi precedenti di polizia per droga in un assassino potrebbe essere lo stesso minorenne quando, nei prossimi giorni, verrà interrogato dagli inquirenti.

Fino adesso non è stato possibile ascoltarlo per diversi motivi: il minorenne è stato infatti ricoverato all’ospedale di Foligno sabato pomeriggio perché ha tentato di ferirsi e ha dato in escandescenze mentre era in casa con la mamma e la sorellina. La polizia sarebbe arrivata per arrestarlo di lì a poco, ma tutto è precipitato quando il ragazzo ha iniziato a prendere a botte suppellettili e urlare in maniera sconnessa. La mamma ha chiesto aiuto e sono intervenuti i vicini di casa che hanno chiamato il 112.

“Abbiamo sentito dei rumori fortissimi” raccontano due donne che vivono nello stesso palazzo del minore. “La mamma ci ha chiesto aiuto e siamo saliti su al piano di sopra, io mio marito e mia figlia. Il ragazzo ultimamente aveva smesso di lavorare, lo vedevo a casa, sembrava un tipo tranquillo, non dava tanta confidenza. Poi negli ultimi giorni tutto è cambiato”. Alla donna fa eco la figlia: “Sabato io, mamma e papà eravamo a casa, abbiamo sentito urlare molto forte e chiedere aiuto. Allora mio padre è salito su a casa loro, ha bussato alla porta, la mamma e la sorella gli hanno detto chiamate qualcuno aiutateci. Mio papà ha provato a calmarlo dicendogli sei un bravo ragazzo non fare così, ma lui, dopo aver ripetuto tre volte la stessa frase ha dato una testata a mio padre. Poi sono arrivati i carabinieri e gli infermieri e lui continuava a inveire contro tutti”.

Nell’abitazione al centro di Foligno sono infatti arrivati i carabinieri, gli operatori sanitari del 118 e la polizia che stava andando a perquisire casa sua nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del capomastro. Da quel momento, viste le condizioni in cui versava, il giovane è stato ricoverato al San Giovanni Battista ed è piantonato dalla polizia.

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