CRONACA
La scena del crimine nella zona della Paciana
C'è un uomo che, fino a questo momento, ha attirato su di sé l'attenzione degli inquirenti coinvolti nell'indagine sull'omicidio di Salvatore Postiglione, il capomastro 56enne ucciso a coltellate giovedì 7 novembre all’alba in un parcheggio di via La Louviére. Si tratta di un operaio straniero che lavorava per la stessa ditta di Postiglione, e che alcuni suoi conoscenti hanno identificato come una persona con cui la vittima avrebbe avuto degli attriti. Infatti, era proprio questo operaio l’unico che non si era presentato all’appuntamento previsto, mentre gli altri colleghi erano tutti arrivati puntuali.
Giovedì pomeriggio, l’uomo è stato ascoltato come persona informata sui fatti presso il commissariato di Foligno, e il giorno successivo, il procuratore di Spoleto Claudio Cicchella e il sostituto Vincenzo Ferrigno lo hanno interrogato di nuovo, direttamente, cercando di capire perché fosse l’unico assente a un incontro che si sarebbe dovuto svolgere quella mattina. Secondo quanto dichiarato dall'operaio, il motivo della sua assenza sarebbe stato un guasto all’automobile, che gli avrebbe impedito di raggiungere il parcheggio della Paciana, dove si trovavano gli altri operai. Tuttavia, la sua versione non ha convinto del tutto gli investigatori, soprattutto considerando che Postiglione, originario di Napoli e residente a Foligno da quasi trent'anni, era arrivato sul posto ben prima dell’orario dell’appuntamento, addirittura oltre un'ora prima, nonostante il suo primo impegno fosse altrove, a casa di un collega nella zona del parco dei Canapè. Lì avrebbe dovuto prendere il collega e dirigersi poi alla Paciana per incontrare gli altri operai.
L'interrogativo che gli inquirenti si pongono ora è: perché Postiglione si trovava nel parcheggio di via La Louviére alle sei del mattino, se il suo programma prevedeva di essere altrove? La barista di un locale nelle vicinanze non lo ricorda, il che rende improbabile che fosse andato lì per fare colazione prima di ripartire. Potrebbe aver avuto un appuntamento con qualcuno, un'ipotesi che gli investigatori stanno esplorando attentamente. In questo contesto, l'analisi del telefono cellulare di Postiglione, sequestrato dalla polizia, potrebbe fornire risposte importanti.
Servizio completo nel Corriere dell'Umbria di sabato 9 novembre.
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