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La protesta

Perugia, protesta metalmeccanici: corteo regionale tra bandiere e rivendicazioni. In Umbria al 75% l'adesione allo sciopero

Catia Turrioni

20 Giugno 2025, 19:55

Corteo metalmeccanici

Corteo metalmeccanici a Perugia

Cortei, bandiere e rivendicazioni sindacali hanno animato il centro storico di Perugia nella mattinata di venerdì 20 giugno, in occasione dello sciopero nazionale dei metalmeccanici indetto da Fim, Fiom e Uilm. In Umbria, la mobilitazione ha registrato un’adesione media del 75%, con picchi ancora più alti in alcuni stabilimenti industriali della regione.

Centinaia di lavoratori provenienti da tutta l’Umbria hanno partecipato alla manifestazione regionale, sfilando tra piazza Matteotti e piazza Italia per chiedere il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro. Un corteo colorato da bandiere verdi, rosse e blu dei sindacati di categoria, ma anche da striscioni, fumogeni e vessilli della pace, in un clima di determinazione e protesta pacifica.

Dal palco allestito in piazza Italia sono intervenuti Simone Liti (Fim-Cisl Umbria), Fabrizio Blasi (Uilm-Uil Umbria) e Silvia Simoncini (Fiom-Cgil nazionale), ribadendo la necessità di sbloccare una trattativa ormai ferma da troppo tempo.

“Con oggi arriviamo a 40 ore di sciopero – hanno dichiarato Marco Bizzarri e Alessandro Rampiconi, segretari generali della Fiom-Cgil di Perugia e Terni – ed è un sacrificio importante per tutti i lavoratori. Ma siamo ancora qui, perché è inaccettabile l’atteggiamento di chiusura di Federmeccanica-Assistal e Unionmeccanica-Confapi, che continuano a rifiutare il confronto. Il contratto è scaduto da oltre un anno e la piattaforma unitaria, approvata a larghissima maggioranza, attende ancora una risposta. Il contratto nazionale non è solo una questione salariale: da lì passa anche il futuro dell’industria metalmeccanica italiana”.

Le rivendicazioni sindacali puntano infatti a un aumento di 280 euro in busta paga per recuperare il potere d’acquisto, ma anche a una profonda revisione del sistema di appalti e subappalti e a un contrasto più efficace alla precarietà. Nella piattaforma presentata da Fim, Fiom e Uilm trovano spazio anche le tematiche legate alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, un’urgenza che, come ricordano i sindacati, le cronache quotidiane non fanno che confermare.

“Abbiamo avanzato una proposta seria e innovativa – concludono Bizzarri e Rampiconi – ma ci è stata contrapposta una contropiattaforma che mira soltanto a indebolire il contratto nazionale. Continueremo a mobilitarci finché non sarà riaperto il tavolo di trattativa”.

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