Economia
Il 64 per cento delle aziende è risultato irregolare nel 2024
Nel 2024, il 64 per cento delle aziende umbre controllate dal personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro sono risultate irregolari. Il dato emerge dall’ultimo report pubblicato lunedì nel sito dell’agenzia. A essere passate al setaccio sono state 2.216 aziende dei vari settori produttivi, dall’agricoltura all’industria, dall’edilizia al terziario fino a quelle che, nel documento presentato nei giorni scorsi, risultano “non definite”. E di queste, ben 1.418 ispezioni hanno ricevuto una sanzione.
Il maggior numero di controlli è stato fatto nel settore terziario: a fronte di 1.015 aziende passate al setaccio, 679 sono risultate irregolari, pari al 66,9 per cento. Qui, tra le altre, sono state riscontrate 127 violazioni per lavoro nero di cui 15 lavoratori extra comunitari sprovvisti di permesso di soggiorno a cui si aggiungono 5 minori pizzicati nei luoghi di lavoro; 1.125 fenomeni interpositori, ovvero lavoratori utilizzati per la manodopera; e soprattutto 656 sanzioni per violazione delle norme in merito a salute e sicurezza, oltre a quelle penali che sono 69 e quelle amministrative che ammontano a 441.
Per quanto riguarda l’edilizia, ben 533 aziende su 878 (quindi il 60,7 per cento) sono risultate irregolari. Qui a balzare all’occhio è il dato delle sanzioni per violazione delle norme relative alla salute e alla sicurezza, che sono 578, mentre sono stati registrati anche 38 casi di lavoro nero - di cui 4 extra comunitari senza permesso di soggiorno - e due casi di caporalato. Passando all’industria, dove i controlli sono stati 198, 119 aziende sono risultate irregolari, pari cioè al 60,1 per cento. Anche in questo caso, il maggior numero di sanzioni sono arrivate per violazione di norme di salute e sicurezza, pari a 119, mentre sono stati registrati 14 casi di lavoro nero di cui 9 extra comunitari senza permesso di soggiorno e 5 casi di caporalato. Infine, il settore dell’agricoltura, che a livello percentuale è quello con il maggior numero di irregolarità: sono il 70,5 per cento, e cioè 86 casi su 122. Anche qui maglia nera per le violazioni in materia di salute e sicurezza (169), ma il settore è quello che registra più casi di caporalato: ben 89.
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