La curiosità
Leonardo Baccarelli
Il carburante del futuro si chiama Hvo, sigla che sta per Hydrotreated vegetale oil vale a dire olio vegetale idrogenato. Si tratta di un carburante con le stesse caratteristiche del normale gasolio ma non di origine fossile: viene infatti ricavato da residui biologici e materiali di scarto. Pochi lo sanno, ma l’olio vegetale che sostituisce il diesel è anche in Umbria. Leonardo Baccarelli è il titolare dell’azienda Baccarelli Nazzareno sas con sede a Pantalla di Todi che distribuisce per conto di Ip l’Hvo certificato. “Un prodotto molto performante - spiega Baccarelli - che rappresenta una svolta verso la transizione energetica e che segue i principi dell’economia circolare. L’Hvo viene realizzato prevalentemente attraverso materie da scarto, come olii esausti da cucina, grassi animali, residui dell’industria agroalimentare. Non contiene zolfo né polveri e conta una intensità di carbonio inferiore rispetto al diesel fossile tradizionale riducendo le emissioni di gas serra di almeno il 90% sul ciclo di vita”.
Quella che in Italia rappresenta per molti “la novità del secolo”, nei Paesi europei nordici come Svezia, Norvegia e Danimarca è semplicemente il quotidiano. Qui, infatti, l’adozione di Hvo è già da qualche anno molto diffusa. Addirittura dal 2017, dopo due anni di sperimentazione sui mezzi pesanti, tutti i dipendenti della Scania (la grande azienda svedese produttrice di veicoli industriali e motori diesel), hanno a disposizione una stazione di servizio di carburante proveniente da fonti rinnovabili, appunto l’Hvo. Ma la vera svolta è arrivata nei giorni scorsi quando la Bmw ha annunciato che già da questo mese di gennaio, prima della consegna ai concessionari, rifinirà tutti i modelli diesel prodotti in Germania con Hvo 100. Secondo la casa automobilistica, rispetto al diesel di origine fossile, Hvo 100 è un prodotto di qualità superiore che offre una serie di vantaggi tecnici: oltre a emettere meno CO2, le sue proprietà chimiche offrono un migliore comportamento all’avviamento a freddo e grazie alla sua purezza, è resistente alla contaminazione microbica. Anche Stellantis ha reso noto che la sua intera gamma di veicoli, inclusi auto e veicoli commerciali light duty, è ora completamente compatibile con gasolio Hvo. Questa innovazione, è stato spiegato, rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità, permettendo ai consumatori di ridurre l’impatto ambientale senza compromettere le performance e la convenienza del carburante.
“Noi in prima persona abbiamo testato l’Hvo sulla nostra flotta di mezzi - spiega Baccarelli - e i risultati sono sorprendenti. Fare rifornimento di Hvo è possibile anche per i privati: noi, per esempio, serviamo il distributore di Collestrada, all’Ipercoop. L’Hvo è utilizzabile da qualunque motore termico diesel oggi in circolazione. I costi? Attualmente 20 euro ogni mille litri, inferiori a quelli del gasolio tradizionale”. E di controindicazioni, per Baccarelli, non ce ne sono: a frenare la sua diffusione è soltanto la diffidenza verso la novità. In Italia sono circa 500 gli impianti in cui è possibile fare rifornimento di Hvo, in Umbria - oltre quello di Collestrada - ce ne sono uno a Gubbio e uno a Spoleto. L’Hvo rappresenta una svolta anche per le aziende che devono comunicare i loro bilanci di sostenibilità: grazie all’impiego di questo nuovo combustibile, si possono ridurre le emissioni di CO2 dalla propria flotta rispetto al gasolio proveniente da fonti fossili, migliorando l’impronta green dell’azienda.
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