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Questa sera, lunedì 17 novembre, viene trasmesso su Rai 1 il secondo episodio della terza stagione del commissario Ricchiardi dal titolo I vivi e i morti. Il personaggio interpretato da Lino Guanciale è nato dalla penna di Maurizio de Giovanni, e proprio questo racconto ha avuto un ruolo chiave nella definizione del protagonista. Ecco alcune curiosità.
Il racconto I vivi e i morti è contenuto nel libro L'omicidio Carosino. Le prime indagini del commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni. Il volume contiene tre racconti: L'omicidio Carosino, I vivi e i morti e Mammarella.
I vivi e i morti era il titolo della prima opera scritta da Maurizio de Giovanni sul commissario Ricciardi, e richiama la maledizione del commissario. Il racconto è poi diventato la base de Il senso del dolore.
Quello de I vivi e i morti è, appunto, un'indagine considerata prequel del ciclo di romanzi del Commissario.
L'idea di scrivere di un commissario che vede le vittime, di morte violenta, nel loro ultimo momento di vita, è nata per caso nel 2005: "Avevo già 48 anni e lavoravo al Banco di Napoli - ha raccontato lo scrittore Maurizio de Giovanni al Corriere della Sera -. Dei miei colleghi mi iscrissero, a mia insaputa, al concorso Tiro Rapido indetto dalla Porche. La gara si svolgeva dentro al caffè Gambrinus e in altre cinque città italiane".
"Eravamo seduti al tavolino, avevamo un computer e 15 ore di tempo per partorire una storia. E io, che non avevo mai scritto niente, mi guardavo intorno cercando ispirazione. Dietro la vetrata, compare una zingarella, di quelle che chiedono l’elemosina. Cominciai a fissarla e lei mi fa una linguaccia e scompare. Preoccupato mi guardo intorno, temendo che qualcun avesse notato il mio sguardo e immaginasse che avevo importunato la ragazzina. Invece solo io l’avevo vista. Da lì nasce il mio commissario Ricciardi: uno che vede le vittime, di morte violenta, nel loro ultimo momento di vita, nel loro ultimo pensiero tagliato di netto, come una pellicola che resta impressionata da una forte luce. Insomma vede quello che gli altri non vedono". In quell'occasione, al concorso riservato a giallisti emergenti indetto da Porsche Italia presso il Gran Caffè Gambrinus, de Giovanni scrive un racconto ambientato nella Napoli degli anni trenta, intitolato proprio I vivi e i morti.
Nel 2015 è uscita una graphic novel che racconta le prime indagini del commissario Ricciardi, ambientate prima dell'uscita del primo libro, e dal titolo I vivi e i morti.
Nel libro L'omicidio Carosino, vengono introdotti i personaggi che accompagneranno il commissario nelle sue inchieste: "dalla tata Rosa che lo accudisce dopo la morte dei genitori - si legge nella prefazione di Aldo Putignano - al dottor Modo, ancora senza nome, come la figlia maggiore dei vicini, "una bella vicina" che Ricciardi osserva incantato, con l'impressione di essere ricambiato (il nome Enrica le verrà attribuito nel racconto successivo, I vivi e i morti)"
Un terribile delitto colpisce la città. Un farmacista viene trovato morto - ucciso con un punteruolo ("quello usato dai calzolai, un unico colpo, centrale, assestato con forza rabbiosa ma anche con precisione chirurgica" - si legge nel racconto). nel cranio e gli occhi coperti da una banda nera. L'indagine del commissario si complica quando altri delitti si susseguono con lo stesso modus operandi. Ricciardi dovrà scoprire cosa collega le vittime e cosa rende questa indagine così caratteristica. Nella vita privata, nel frattempo, l'amore per Enrica lo mette di fronte alla necessità di confessare alla ragazza la sua maledizione.
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