Venerdì 24 Ottobre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

CINEMA

Virginia Raffaele su La vita va così: "Parla di appartenenza". Poi il commento sulla rinuncia di Sinner alla Coppa Davis

Ilaria Albanesi

23 Ottobre 2025, 21:10

Virginia Raffaele su La vita va così: "Parla di appartenenza". Poi il commento sulla rinuncia di Sinner alla Coppa Davis

Virginia Raffaele torna al cinema - al fianco di Aldo Baglio - con La vita è così, una commedia di Riccardo Milani ispirata alla vera storia di Ovidio Marras. "Un film che parla di appartenenza", lo ha definito la comica e attrice, che in un'intervista a La Gazzetta dello Sport si è raccontata - tra pellicola e vita personale.

Virginia Raffaele e Aldo Baglio

Il film - ambientato nei primi anni duemila - offre il ritratto dell'Italia in quel contesto storico, con i fatti che hanno segnato il nostro paese - tra i quali il mondiale del 2006: "L'Italia la tifo - ha raccontato Virginia Raffaele -, è bello ritrovarsi tutti insieme davanti alla tv, è un momento magico che per fortuna non si sta perdendo nonostante sia cambiato tutto. C’è della poesia, ne abbiamo bisogno. Speriamo davvero che l’Italia stavolta riesca a qualificarsi!".

Il calcio, però, è uno sport che non la vede tifosa: "Mi piacerebbe tanto essere una vera tifosa. Quando vedo tutta quella gente insieme, nello stesso posto, penso sempre 'Che figata questa cosa che unisce così le persone'. Certo, capita pure di vedere cose orrende, lì mi chiedo come una situazione così bella porti a reazioni tanto disumane". Calcio che si sposa con il senso di appartenenza, tema centrale della pellicola di Milani: "L'appartenenza è un tema centrale del film, così come il coraggio e la dignità. Riccardo tocca il sociale facendo sorridere, una ricetta che ha una vecchia scuola, quella della commedia all’italiana, con tocchi di neorealismo se pensate che ho recitato con un pastore di 84 anni".

Nello sport, Virginia Raffaele è un'appassionata di tennis: "C'è stato un periodo in cui mi era presa proprio la fissa, giocavo da mezzogiorno alle due, anche a luglio e agosto. Mi piaceva tanto… Adesso è un po’ che non lo faccio, ma lo trovo uno sport meraviglioso, anche se è il gioco del diavolo! Mi ci incaz... tantissimo, però ti fa staccare con la testa in modo unico".

Il suo tennista preferito è Andre Agassi, e quello che segue di più, racconta, è Jannik Sinner: "Ho seguito la finale di 18 ore contro Alcaraz al Roland Garros e per fortuna anche quelle che ha vinto, a partire da Wimbledon. Sono finti quei due… Come Djokovic che neanche suda, è un po' un alieno". E sulla rinuncia di Sinner di giocare la Coppa Davis quest'anno: "Bah, io lo vedo come un ragazzo tanto sano. Mi piace il rapporto che ha con la famiglia, mi piace quello che dice, è un bravissimo ragazzo. E poi io ho una stima infinita per i grandi campioni, quando giocano non riesco a non pensare ai sacrifici alimentari, fisici, di vita che ci sono dietro a quei gesti atletici".

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie