IL PERSONAGGIO
L'incredibile battaglia del pastore sardo Ovidio Marras, che ha rifiutato milioni di euro pur di preservare il paesaggio del suo paese, diventa un film pronto a debuttare al cinema. Nato e vissuto a Teulada, all'estremità sud-occidentale della Sardegna, difese strenuamente le sue terre nella zona di Capo Malfatano, respingendo offerte milionarie di gruppi imprenditoriali che volevano costruire un resort di lusso con villette, campi da golf e alberghi. È diventato un simbolo della lotta contro la speculazione edilizia e il cemento in Sardegna.
Nonostante le numerose pressioni, offerte milionarie e tentativi di corruzione, Marras non cedette mai, intraprendendo una lotta legale durata oltre sedici anni, con il sostegno di associazioni ambientaliste come Italia Nostra. "Non vendo nemmeno per 700 milioni. Non mi servono i soldi", disse davanti le telecamere di Report anni fa. Nel 2016, la sua causa vinse in Cassazione, affermando la necessità di fermare l’edificazione e demolire le strutture già avviate. Questa vittoria lo consacrò come simbolo della resistenza ambientalista contro i colossi dell’edilizia e della speculazione, diventando noto anche come “il Davide sardo” che sconfisse i potenti “Golia” del cemento. La sua vicenda ebbe risonanza internazionale, finendo su testate come il New York Times.
“C’è chi non ha paura di sfidare i poteri forti, quelli a cui i partiti che hanno sempre governato lo Stato si sono sempre piegati, socializzando le perdite e regalando altissimi profitti ai privati. Non è un eroe, è un cittadino comune, come noi. Un cittadino coraggioso, che pur di far valere i propri diritti non ha avuto paura di sfidare colossi come Benetton e Caltagirone: si chiama Ovidio Marras, è un pastore di 88 anni che vive e lavora nella costa di Teulada. Mi piacerebbe poterlo incontrare per ringraziarlo personalmente”, scrisse nel 2018 sul Blog delle Stelle Mario Puddu, al tempo candidato presidente Regione Sardegna del MoVimento 5 Stelle.
Ovidio Marras è morto il 6 gennaio 2024 all'età di 93 anni.
È stato scelto come film di apertura. La vita va così di Riccardo Milani è il racconto – lungo 20 anni – ambientato in un angolo di Sardegna nel quale una comunità si troverà stretta tra il sogno del lavoro e la difesa del territorio e della sua identità. Il titolo – presentato in anteprima all’ultimo Giffoni Film Festival – si ispira alla storia vera del pastore Ovidio Marras, che per quattro lustri si è rifiutato di cedere il suo podere a Capo Malfatano, diventando un simbolo nella lotta alla speculazione edilizia e per la preservazione del territorio. La vita va così – che sarà presentato fuori concorso nella sezione Grand Public – è stato scritto da Milani e Michele Astori e ospita un cast formato da Virginia Raffaele, Diego Abatantuono, Aldo Baglio e Geppi Cucciari. È prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Mieli per Our Films (gruppo Mediawan) e da Sonia Rovai per Wildside (Fremantle) in associazione con Medusa Film e PiperFilm, che lo co-distribuiranno.
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