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Bruce Springsteen, le 7 curiosità sul film Liberami dal nulla

Clementina Civitavecchia

19 Ottobre 2025, 21:00

Bruce Springsteen, le 7 curiosità sul film Liberami dal nulla

Bruce Springsteen è protagonista al cinema con il film Springsteen – Liberami dal nulla (Deliver me from nowhere), la storia della nascita dell'album Nebraska raccontata in un ritratto intimo e vulnerabile, con Jeremy Allen White nei panni del Boss e Scott Cooper alla regia. Sul set riemergono case, ricordi e fantasmi che Springsteen pensava di aver lasciato indietro.

Il film, in uscita in Italia il 23 ottobre, non racconta Springsteen in modo idealizzato: Cooper sceglie di mostrarlo per quello che era davvero, con paure, fragilità e momenti difficili. Un Boss più umano, con tutte le sue ombre.

Ecco sette elementi chiave:

  1. Ambientazione

    Le riprese sono state girate in New Jersey per restituire fedelmente i luoghi legati alla vita del cantautore e all’atmosfera dei primi anni ’80 (Freehold, Asbury Park e dintorni).

  2. Colonna sonora

    Nella colonna sonora compaiono versioni acustiche inedite di Nebraska e alcune chicche d’archivio riadattate per il film.

  3. La scelta del protagonista

    Nel 2024, durante le prove allo stadio di Wembley a Londra, Springsteen incontrò Jeremy Allen White, già in lizza per interpretarlo. White si è preparato studiando concerti, interviste e biografie. Springsteen: “La sua prova arriva dall’interno: non è imitativa ma riesce a parlare di me senza copiarmi”.

  4. I timori dell’attore

    White era titubante: “Scott voleva che cantassi e suonassi la chitarra… sei sicuro?”. Cooper era deciso. L’aiuto più grande arrivò da Springsteen, che gli fece recapitare una Gibson J-200 del 1955, simile a quella usata per Nebraska. White iniziò lezioni via Zoom con JD Simo: “Non abbiamo tempo per studiare la chitarra, abbiamo tempo per imparare cinque canzoni di Bruce”.

  5. Uno sguardo introspettivo

    Emergono i momenti più duri: la solitudine della scrittura, i problemi in famiglia, la pressione e le inquietudini taciute. Non l’idolo, ma uno Springsteen giovane, lontano dal mito di oggi.

  6. Il peso del passato

    La ricostruzione della casa dei nonni a Freehold fu emotivamente forte. Springsteen l’aveva definita “il più grande e triste santuario che abbia mai conosciuto”. Rivederla fu “inquietante”. Vedere Stephen Graham nei panni del padre riaprì ferite: depressione, alcol, silenzi e un rapporto complicato.

  7. La prima visione privata

    Springsteen ha assistito a un’anteprima con la sorella, che gli tenne la mano per tutto il tempo. Alla fine si voltò e disse: “Non è incredibile che ce l’abbiamo fatta”.

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