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James Senese, l’anima del sax che ha camminato accanto a Pino Daniele: "Nessuno è stato forte come lui"

Il sax di Senese e la voce di Pino dialogavano in modo crudo e autentico, raccontando Napoli e il Mediterraneo con una forza universale. Un’intesa che andava oltre la musica, fatta di stima e complicità: "Eravamo due estremisti nel linguaggio – io con la musica, lui con la scrittura – e pensavamo sempre a far bene al nostro popolo"

Annalisa Ercolani

20 Settembre 2025, 21:05

James Senese, l’anima del sax che ha camminato accanto a Pino Daniele: "Nessuno è stato forte come lui"

James Senese e Pino Daniele

Pino è - Il viaggio del Musicante arriva stasera in tv su Rai 1, sabato 20 settembre alle 21.30. Tra i tanti intrecci che hanno segnato la musica italiana, ce n’è uno che profuma di amicizia vera e di rivoluzione sonora: quello tra James Senese e Pino Daniele. Senese, nato a Napoli nel 1945, è tra i grandi protagonisti della scena nazionale. Con i Napoli Centrale ha mescolato jazz, rock e tradizione partenopea, dando vita al Neapolitan Power. Ma il suo nome resta legato soprattutto a Pino Daniele, con cui ha scritto alcune delle pagine più indimenticabili della musica napoletana.

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Fu proprio Senese a credere nel giovane Pino: nel 1978 lo invitò a suonare come bassista nei Napoli Centrale, comprandogli persino lo strumento. Pochi anni dopo nacque la storica superband con Tullio De Piscopo, Rino Zurzolo, Joe Amoruso ed Ernesto Vitolo: una formazione che accompagnò Daniele nei suoi primi album, definendo quel suono unico fatto di radici popolari, blues e jazz.

Il sodalizio artistico e umano non si è mai spento. Nel 2008 tornarono insieme con Ricomincio da 30, facendo rivivere la magia degli inizi. Per Senese, il vero Pino, come si legge su fanpage, resta quello delle prime opere: un rivoluzionario gentile, capace di dare voce al popolo con un linguaggio nuovo e profondo. Tutto ciò che è venuto dopo – comprese le pubblicazioni postume – lo considera un contorno rispetto a quell’essenza originaria.

Il sax di Senese e la voce di Pino dialogavano in modo crudo e autentico, raccontando Napoli e il Mediterraneo con una forza universale. Un’intesa che andava oltre la musica, fatta di stima e complicità: "Eravamo due estremisti nel linguaggio – io con la musica, lui con la scrittura – e pensavamo sempre a far bene al nostro popolo".

A dieci anni dalla scomparsa di Pino Daniele, James Senese resta il custode di quella stagione irripetibile. Non parla di eredità, perché "nessuno è stato forte come lui". E se oggi potesse rivolgergli una parola, sarebbe un semplice Jammuncenne: un invito complice, che racchiude tutta la forza di un’amicizia destinata a restare immortale.

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