CULTURA
"Nel 2026 saranno 800 anni dalla morte di san Francesco, uno dei più popolari fra i santi della Chiesa cattolica. Tutti crediamo di conoscerlo, ma niente è mai come ci immaginiamo", è questa la premessa del nuovo libro di Alessandro Barbero sul poverello di Assisi, uscito ieri, martedì 16 settembre.
Il volume - edito da Laterza - pubblicato a quasi 800 anni dal 4 ottobre 1226, il dies natalis del Santo, parte da una domanda: chi è stato davvero San Francesco d'Assisi? In 448 pagine Barbero cerca di delineare una biografia dettagliata del poverello, esplorando le sue versioni inedite.
Tra le varie cose, lo storico e medievalista si è soffermato sulle ombre e inquietudini della sua vita, su "la grandiosa capacità di stare al pubblico - come ha raccontato Barbero in un'intervista rilasciata al Fatto Quotidiano - C'è anche una specie di masochismo esibizionista, in questa sua ricerca della penitenza pubblica". Oltre al rapporto del Santo con il padre: "Un leader naturale, comanda i frati a bacchetta (…) Nomina un successore, a cui promette di ubbidire ciecamente, ma poi non fa altro che dire 'fate questo, fate quello'".
Tante le versioni della vita di Francesco ricostruite dallo storico - attraverso fonti provenienti dalle biografie riemerse dall'oblio, scritte dai seguaci del Santo: "Il Francesco che emerge dai loro ricordi è un uomo tormentato, duro, capace di gesti dolcissimi e di asprezze inaspettate. Ma soprattutto non raccontano un solo Francesco perché ognuno lo ricordava a suo modo. E dunque? Chi è stato davvero quest'uomo straordinario?" – si legge nella descrizione del libro.
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