Ballando con le Stelle, sarà Milly Carlucci a pagare Barbara d'Urso? Non sarebbe la prima volta. L'indiscrezione sul cachet

Un colpaccio salato per Milly Carlucci che per la ventesima edizione di Ballando con le Stelle ha voluto fare le cose in grande, si può dire senza badare a spese. La scelta di accaparrarsi nel cast di quest'anno l'amatissima Barba d'Urso ha (forse) messo la conduttrice nella condizione di dover attingere dalle proprie tasche per pagare il cachet dell'aspirante ballerina. In tanti sarebbero curiosi di sapere il compenso economico previsto dalla produzione per la d'Urso, e ci ha pensato Repubblica ad accontentare i fan del programma tirando stime che si aggirano intorno ai 50-70mila euro a puntata.

Amanda Knox: "L'interrogatorio? Peggior esperienza della mia vita". Poi svela il vero scopo della miniserie

Una cifra che stando all'indiscrezione lanciata dal giornalista Davide Maggio, potrebbe aver richiesto anche un impegno economico da parte di Carlucci, ponendo l'accento su come "La premiata ditta Carlucci-De Andreis metta sempre a segno grandi colpi per il cast di Ballando con le Stelle. Sarebbe interessante conoscere i cachet dei concorrenti della ventesima edizione, perché il dubbio che la padrona di casa abbia dovuto nuovamente mettere mano al portafoglio personale è forte".  

Fabio Fognini a Ballando con le stelle 2025, è ufficiale: ora quanti vip mancano all'appello?

"Nuovamente" perchè non sarebbe la prima volta che la conduttrice e gli autori ci rimettano di tasca propria per coprire le spese del cast e assicurarsi la presenza di grandi nomi. Il ricordo va al 2012 quando in un'intervista allo stesso Davide Maggio, Milly Carlucci ha raccontato: "Sia io che gli autori abbiamo coperto le spese per delle cose che ci sembrava giusto avere nel programma. Quando si è verificata una situazione estrema per cui non si poteva avere un certo personaggio, l'abbiamo fatto. Ed è capitato non solo per personaggi importanti ma, ad esempio, per coprirei costi di voli e soggiorni dei maestri che venivano a fare delle dimostrazioni. È una cosa che è successa negli ultimi tre o quattro anni. Non abbiamo fatto alcun tipo di pubblicità. Se tu credi in un prodotto, ti sacrifichi per quel prodotto. E il sacrificio conveniva per mantenere intatto il marchio."