LA VICENDA
(foto d'archivio)
Un recente episodio avvenuto nel centro storico di Ostuni, nota come la Città Bianca della Puglia e celebre meta turistica internazionale, riporta al centro dell’attenzione il dibattito sul caro prezzi nelle località balneari italiane e sulle sorprese poco gradite sugli scontrini.
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Una comitiva di turisti, come riporta Leggo, durante un aperitivo composto da quattro drink e alcuni stuzzichini, ha trovato sul conto una voce piuttosto inusuale: un supplemento di 2 euro a persona per musica dal vivo, per un totale di 8 euro. La presenza di un deejay nel locale, infatti, è stata motivazione per l’esercente di applicare questo extra, lasciando stupiti i clienti che, pur apprezzando la musica come sottofondo, non si aspettavano di trovarla tra i costi esplicitati sullo scontrino.
Se da un lato i prezzi elevati nei locali turistici sono ormai frequenti (ad esempio, stuzzichini a 20 euro per due persone, succhi a 5 euro, cocktail analcolici a 10 e alcolici a 15), questi vengono di norma riportati chiaramente sul menù, lasciando così al cliente la libertà di scelta. Diverso il caso degli extra poco trasparenti: è proprio questo genere di aggiunte impreviste a generare polemiche simili a quelle che hanno recentemente coinvolto i gestori degli stabilimenti balneari, accusati di prezzi proibitivi di fronte ad ombrelloni e lettini spesso vuoti. Il malcontento cresce anche a fronte di salari che non aumentano, in un contesto di turismo sempre più caro e contraddittorio.
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