IL RICORDO
La televisione italiana
Si è spento sabato 16 agosto 2025 a Roma, a 89 anni, Pippo Baudo, il conduttore simbolo della tv italiana. Con lui se ne va un pezzo di storia: l’epoca dei grandi pionieri che hanno inventato e costruito la televisione nel nostro Paese.
Baudo non era solo un presentatore, ma il più grande talent scout della tv italiana, capace di scoprire artisti come Al Bano, Lorella Cuccarini, Andrea Bocelli, Laura Pausini, Eros Ramazzotti e Giorgia. La sua ultima apparizione pubblica risaliva al settembre 2024, alla festa per i 90 anni dell’amico Pier Francesco Pingitore. La morte di Pippo Baudo chiude un’epoca che aveva già perso, uno dopo l’altro, i suoi protagonisti più amati. Nomi che hanno costruito l’identità collettiva del nostro Paese, creando linguaggi, format e programmi che ancora oggi restano impressi nella memoria.
Mike Bongiorno (1924-2009) fu letteralmente il volto che inaugurò la televisione italiana. Deportato a Mauthausen durante la guerra, tornò in Italia nel 1953 e fu scelto dalla neonata Rai per condurre Arrivi e partenze. Da lì in poi inventò un modo nuovo di parlare al pubblico: semplice, diretto, familiare. Con programmi come Lascia o raddoppia?, Rischiatutto, Campanile sera, La ruota della fortuna e Scommettiamo? divenne il re dei quiz. Presentò 11 Festival di Sanremo e nel 1977 passò a Canale 5, diventando il volto simbolo della televisione commerciale di Berlusconi.
Mike Bongiorno e Pippo Baudo
Corrado Mantoni (1924-1999), conosciuto solo come Corrado, iniziò in radio e nel 1945 fu la voce che annunciò la resa della Germania. In tv portò ironia ed eleganza con Un due tre, Music Hall, Canzonissima e soprattutto con la prima storica Domenica In. La sua ultima grande creatura fu La Corrida, nata in radio e portata in tv su Canale 5: un successo che fece scuola e che dimostrò la sua capacità di inventare formule sempre nuove.
Corrado con Raimondo Vianello e Lino Banfi
Raimondo Vianello (1922-2010) fu il volto dell’ironia e del garbo. Dapprima in coppia con Ugo Tognazzi, poi insieme a Sandra Mondaini, con cui firmò trasmissioni storiche. La sitcom Casa Vianello rimase in onda per quasi vent’anni, diventando uno dei programmi più amati della tv italiana. Nel 1998 fu anche conduttore del Festival di Sanremo.
Enzo Tortora (1928-1988) fu l’inventore di uno dei programmi più rivoluzionari: Portobello, trasmesso tra il 1977 e il 1983. Un format innovativo, interattivo, che usava il telefono per collegare il pubblico e gli studi televisivi. La sua carriera fu travolta dall’ingiusto arresto per associazione camorristica: dopo anni di processi, venne assolto ma morì poco dopo, segnato dalla vicenda.
Enzo Tortora e Maurizio Costanzo
Raffaella Carrà (1943-2021) fu l’icona pop della tv italiana. Nel 1971, con il Tuca tuca e l’ombelico in diretta, fece scandalo e rivoluzione. Con programmi come Pronto, Raffaella?, Domenica In e Carramba! Che sorpresa portò freschezza e modernità. Amatissima anche in Spagna e America Latina, resta un simbolo di libertà, femminismo e apertura sociale.
Raffaella Carrà
Maurizio Costanzo (1938-2023) cambiò per sempre il linguaggio televisivo con il Maurizio Costanzo Show, il talk più longevo della storia italiana. Dal suo palco passarono politici, premi Nobel, artisti, intellettuali, ma anche personaggi popolari che avrebbero segnato gli anni ’80 e ’90. Fu anche una delle voci più forti contro la mafia, organizzando con Michele Santoro una storica staffetta Rai-Fininvest nel 1991.
Fabrizio Frizzi (1958-2018) fu il conduttore gentile e rassicurante della Rai. Legato a Miss Italia, a Scommettiamo che…? e soprattutto a L’Eredità, rappresentò la continuità della tv di servizio pubblico fino ai giorni nostri. La sua scomparsa prematura lasciò un vuoto enorme nel cuore del pubblico.
Con la morte di Pippo Baudo si chiude un capitolo che non tornerà più. Mike, Corrado, Vianello, Tortora, Carrà, Costanzo, Frizzi: ognuno con il suo stile ha creato un modo unico di fare televisione, un linguaggio che ha accompagnato la crescita culturale e sociale dell’Italia.
(fonti: teche rai e wikipedia)
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