"All'epoca Russell non era conosciuto a quel livello nel sistema degli studios. Aveva recitato in Pronti a morire, ma in un ruolo secondario, e non aveva mai avuto una parte da protagonista in un film americano. Deborah Aquila, la mia direttrice del casting, credeva molto in lui. Abbiamo fatto una vera e propria campagna per convincere Sherry Lansing, che allora era presidente della Paramount. Così abbiamo organizzato un provino. E Denzel, dopo quel provino, mi sostenne completamente nella scelta di Russell".
"Ma Russell dormiva sul mio divano in quel periodo, quando era arrivato dall'Australia per fare quel provino. L'avevo visto in Romper Stomper, un film straordinario che qui in America quasi nessuno conosceva. Lì interpretava un motociclista skinhead, ma riuscivi comunque ad affezionarti a lui. E io dissi: 'Ecco cosa voglio nel mio villain'. Volevo qualcuno che fosse pericoloso, ma che avesse anche una mascolinità innata che potesse essere trasmessa sullo schermo. Ci siamo divertiti moltissimo. Alcune cose che Russell ha fatto in quel ruolo sono state davvero un salto nel vuoto, e hanno funzionato".
"Denzel era geloso del ruolo di Russell, continuava a dire: 'Voglio fare io quel personaggio. Il mio è troppo serio. Russell si sta divertendo più di me'. Ma ovviamente Denzel tiene in piedi l'intero film in un modo che pochissimi attori sarebbero stati capaci di fare. Sono stato davvero fortunato ad averlo".