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Pietro Orlandi al Giffoni: "Papa Francesco mi aveva detto che Emanuela era in cielo. Leone XIV? Può essere una speranza"

Ilaria Albanesi

20 Luglio 2025, 17:35

Pietro Orlandi al Giffoni: "Papa Francesco mi aveva detto che Emanuela era in cielo. Leone XIV? Può essere una speranza"

Pietro Orlandi ha incontrato i ragazzi della sezione Impact! al Giffoni Film Festival, dove ha presentato il suo docufilm animato 42, dedicato alla sorella Emanuela Orlandi scomparsa il 22 giugno di 42 anni fa in circostanze mai risolte. La pellicola - della regia delle figlie di Pietro, Elettra e Rebecca Orlandi - è un'opera personale e familiare, costruita intorno al concetto di tempo che: "è stato il nostro nemico più grande, un ladro che ci ha tolto serenità" - ha detto Pietro Orlandi, riporta Italpress.

"Quel 22 giugno del 1983 ha aperto una parentesi nella mia vita - ha raccontato - e da allora è come se vivessimo in una sospensione. Ogni secondo pesa. Ogni minuto sembrava eterno quando la cercavamo per i parchi, temendo il peggio. Per me 42 anni non sono lontani, sono tutti dentro un gomitolo, in un nodo che ancora non si è sciolto".

Pietro Orlandi ha parlato anche della fiducia che ripone nelle istituzioni: "è qualcosa a cui voglio credere, anche se oggi è molto difficile. Ci sono tre inchieste aperte, una Vaticana, una della Procura di Roma e una della Commissione Parlamentare. L'inchiesta vaticana mi lascia meno speranze. È nata più per necessità mediatica, sull'onda del documentario Netflix e della commissione parlamentare, che per vera volontà di fare luce. Temo che si voglia arrivare solo a una verità di comodo". Parole decise che riprende anche per parlare del clima di paura e silenzio che ancora aleggia intorno al caso: "Ci sono persone che sanno, ma tacciono. Ho visto mancanza di umanità, anche da chi consideravamo parte della nostra famiglia. E questo fa male, perché è proprio lì che ci si aspetta il contrario. La parola 'perdono' io l'ho cancellata dal mio vocabolario. Ma credo che la verità, per quanto dolorosa, vada detta".

A commuovere il pubblico del Giffoni anche il ricordo del primo incontro con Papa Francesco, due settimane dopo la sua elezione: "Mi disse davanti a tutti: 'Emanuela sta in cielo'. Fu la prima volta che sentii un Papa nominarla pubblicamente. Mi illusi che sarebbe stato l'uomo giusto per far emergere la verità. Ma poi tutto si è fermato". Eppure, conclude Pietro Orlandi, "sono convinto al cento per cento che un giorno arriveremo alla verità. Se non ci sarò più io, ci saranno altri. Questa storia non sarà dimenticata. Il sacrificio di Emanuela non deve essere vano".

Oggi Orlandi ha voluto lasciare aperto uno spiraglio: "Ogni Papa porta con sé un'idea di Chiesa e di giustizia, lui potrebbe segnare un cambio di passo, ma finché non vedrò gesti concreti, resto cauto. C'è stato un angelus il 22 giugno, giorno dell'anniversario della scomparsa. Speravo in un ricordo di Emanuela, e purtroppo non c'è stato. Ero convinto che il nuovo Papa avrebbe speso una parola. Se l'aspettava anche mia madre. E invece non c'è stata quella parola e devo dire che purtroppo non è un bel segnale". Poi aggiunge: "Io mi auguro che possa essere contraddetto presto. Perché papa Leone ha detto che il suo pontificato si baserà su tre parole: pace, verità e giustizia. Il nuovo Papa può essere una speranza, serve il coraggio di andare fino in fondo. Io aspetto e devo essere ottimista comunque e sempre".

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