Sabato 06 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

I CONSIGLI DEGLI ESPERTI

Animali e bufale online: ecco quando dottor Google fa più male che bene. Scopri come proteggere cani e gatti dal caldo

Annalisa Ercolani

19 Luglio 2025, 12:55

Animali e bufale online: ecco quando dottor Google fa più male che bene. Scopri come proteggere cani e gatti dal caldo

Una corretta comunicazione tra veterinari e proprietari di animali potrebbe ridurre, se non proprio neutralizzare, gli effetti del cosiddetto dottor Google. Troppe volte, infatti, la disinformazione che circola online porta chi possiede un cane o un gatto a credere a vere e proprie bufale, spesso potenzialmente dannose.

Se n’è parlato in un recente webinar promosso dall’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Milano. L'incontro ha messo in luce le principali credenze errate sul benessere degli animali domestici, raccogliendo anche, grazie a domande rivolte al pubblico, un quadro delle lacune più diffuse.

A fare il punto è stato il dottor Luca Caputo, medico veterinario e autore di pubblicazioni rivolte ai proprietari di animali. Ecco alcune delle fake news più comuni emerse in ambulatorio, soprattutto in primavera e estate, riportate nell'articolo pubblicato da La Settimana Veterinaria, 16 luglio 2025, numero 1381, firmato da Chiara Galbiati. 

1. Frequenza respiratoria: quando preoccuparsi davvero?

Durante una visita, capita spesso che i proprietari riportino valori totalmente sballati sulla frequenza respiratoria del proprio animale. Il motivo? Molti non sanno che un respiro si compone di due fasi: inspirazione ed espirazione, da contare insieme.

Nei periodi di grande caldo, un cane che ansima può allarmare il proprietario, che magari ha letto su Internet che si tratta di un’emergenza. In realtà, è normale che l’animale aumenti la frequenza respiratoria con l’aumento delle temperature. Il vero campanello d’allarme è quando cambia anche il rapporto tra inspirazione ed espirazione. In quel caso sì, è bene portarlo subito dal veterinario.

2. Colpo di calore: no ai bagni con ghiaccio

Molti sanno che, in caso di colpo di calore, bisogna abbassare la temperatura del pet. Ma come farlo è un altro discorso. Ancora troppi utilizzano cubetti di ghiaccio o immersioni in acqua gelida, che possono provocare ipotermia o shock termico.

Studi dimostrano che una semplice doccia con acqua fresca può ridurre la mortalità dal 49% al 19%, se fatta prima dell’arrivo in ambulatorio. Una pratica salvavita, da spiegare con chiarezza a chi possiede un animale.

3. Il forasacco non buca il cervello

Una spighetta vegetale nel naso del cane fa paura, e non a torto. Ma una delle credenze più dure a morire è quella secondo cui il forasacco possa risalire fino al cervello. In realtà, nella maggior parte dei casi il corpo estraneo si ferma nel meato medio o viene deglutito. Va comunque rimosso – è doloroso e fastidioso – ma non è una corsa contro il tempo come molti temono.

4. Parassiti e prevenzione: le verità da sapere

  • Filariosi nel gatto: molti proprietari ignorano che esiste anche nei felini. Pensano bastino zanzariere e vita da appartamento per proteggere il micio. Ma non è così: serve la profilassi, tutto l’anno, non solo d’estate.

  • Leishmaniosi: non è più un problema solo delle zone di mare. Ovunque ci sia clima mediterraneo e umidità, il rischio è reale. Serve informare che i vaccini non bastano e vanno affiancati da repellenti. Anche perché la malattia è una zoonosi, e può colpire anche l’uomo.

  • Toxoplasmosi e gravidanza: non è necessario allontanare il gatto. La trasmissione avviene più spesso per via alimentare. Il felino elimina le oocisti solo una volta nella vita e queste diventano infettive dopo 24-48 ore. Basta che la lettiera venga pulita da un’altra persona durante la gravidanza.

  • Zecche: sbagliato rimuoverle con olio, alcool o antiparassitari. Così facendo, la zecca può rigurgitare e aumentare il rischio di trasmettere malattie. Meglio usare l’apposito strumento e disinfettare dopo.

  • Esame delle feci: non va fatto solo agli animali che escono. Anche i pets da appartamento devono fare il coprologico almeno ogni sei mesi, non una volta all’anno.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie