Tv
Fabrizio Baglio con la compagna Martina
"Love the way you lie" per molti italiani significa due cose: estate e, di conseguenza, Temptation Island. Ogni anno il pubblico non vede l'ora di conoscere i single e le coppie protagonisti dell'edizione, ma fin dalla prima puntata c'è anche un'altra curiosità che tormenta lo spettatore: "chi sceglie le canzoni del programma?". La risposta è l'esperto musicale Fabrizio Baglio, classe 1983 e originario di Formia, in provincia di Latina. Attualmente vive a Roma con la compagna Martina, dalla quale ha avuto la figlia Beatrice.
Quella per la musica è una passione coltivata fin da bambino, quando suo padre lo accompagnava in macchina all'asilo e in sottofondo c'erano Phil Collins e Fabrizio De Andrè. Il suo è un talento che non è passato mai inosservato agli occhi degli spettatori: la capacità di trascrivere in musica le emozioni dei protagonisti ha fatto sì che alcune scene iconiche restassero nella storia del programma. A partire dalla fuga di Ciro Petrone, uno dei fidanzanti protagonisti di Temptation Island 2019, che scappò dal suo villaggio per correre disperatamente verso quello in cui alloggiava la sua fidanzata Federica Caputo. In sottofondo, la canzone "Como yo te amo" del cantante spagnolo Raphael.
Intervistato da Uomini e Donne Magazine, Baglio spiega i retroscena sulle scelte musicali: "È soddisfacente essere apprezzati per qualcosa in cui tutti mettiamo il massimo impegno. La scelta dei pezzi avviene in accordo con il regista Andrea Vicario e Riccardo Felici, il mio assistente all'editing. Prima si osserva il materiale e i relativi contenuti, poi ci si lascia guidare dalle proprie sensazioni. Alla base è chiaro che debba esserci una vasta conoscenza discografica dovuta alla passione che nutro da sempre per la musica". Il risultato è che ogni canzone viene tagliata su un personaggio: "A ciascun protagonista viene associato un genere, dopodichè si sceglie il brano adatto per la situazione da descrivere", continua l'esperto. Il limite da non sorpassare sta nel cercare il perfetto equilibrio, "evitando l'errore di enfatizzare troppo o troppo poco quello che avviene", conclude.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy