il personaggio
Il giornalista Stefano Nazzi
Giornalista, autore e narratore di storie vere, Stefano Nazzi è oggi uno dei volti più autorevoli del panorama italiano dedicato alla cronaca nera. Classe 1961, nato a Roma ma cresciuto a Milano, città alla quale si sente visceralmente legato, Nazzi diventa giornalista professionista nel 1991. Muove i primi passi collaborando con testate economiche come Class e MF Milano Finanza, ma anche con riviste più generaliste come Bell’Europa e con Mondadori. La svolta arriva con la cronaca: per oltre 18 anni scrive per Donna Moderna, specializzandosi nei grandi casi della nera italiana.
Nel 2021 approda a Il Post, dove crea il podcast Indagini. È un cambio di passo decisivo: il format, che ricostruisce i casi giudiziari più noti con rigore e senza sensazionalismo, conquista rapidamente il pubblico. Nazzi adotta uno stile narrativo sobrio, riflessivo, quasi chirurgico: niente enfasi, solo fatti, dinamiche, indagini. Il successo è immediato. Indagini scala le classifiche di Spotify e si aggiudica due premi agli Italian Podcast Awards 2023: miglior podcast True Crime e miglior podcast assoluto. Seguono lo spin-off Altre Indagini, riservato agli abbonati de Il Post, e una crescente presenza nei palinsesti Rai.
Nel 2023 Nazzi debutta in televisione con Delitti in famiglia su Rai 2, un programma che indaga sulle dinamiche oscure dei crimini domestici. Lo stile resta lo stesso: sobrietà narrativa, attenzione alle vittime, rispetto per la complessità delle vicende. La trasmissione viene confermata anche per il 2024. Nello stesso anno presta la voce narrante a Belve Crime, spin-off del celebre format di Francesca Fagnani, dove introduce alcuni dei casi più controversi della cronaca italiana. Ora, il salto su Rai 3 con Il Caso: un nuovo programma interamente dedicato al true crime, in onda in prima serata, che conferma la centralità di Nazzi nel racconto televisivo dei fatti di cronaca.
Accanto a podcast e tv, Stefano Nazzi è anche autore di diversi libri. Il primo è Kronaka: Viaggio nel cuore oscuro del Nord (2011), seguito da Il volto del male (2023), in cui analizza dieci casi emblematici della nera italiana. Il più recente, Canti di Guerra (2024), è un affresco criminale della Milano degli anni Settanta e Ottanta, tra bande, vendette e conflitti urbani.
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Nazzi si è costruito un'identità precisa nel panorama del true crime italiano: niente morbosità, zero spettacolarizzazione, massimo rispetto per la realtà dei fatti. Al centro del suo lavoro ci sono le indagini, le contraddizioni del sistema giudiziario, l’impatto mediatico dei casi. Racconta senza giudicare, scava senza forzare.
Figura schiva, Nazzi tiene la sua vita privata lontana dai riflettori. Poco o nulla si conosce della sua famiglia o del suo vissuto personale. È una scelta netta, in controtendenza con l’iperesposizione mediatica di tanti suoi colleghi: parla solo attraverso il suo lavoro, ed è forse anche per questo che il pubblico si fida.
(fonte: https://www.libero.it/magazine/personaggi/stefano-nazzi-162164)
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