musica
Max Pezzali
Max Pezzali ha trasformato l’Autodromo di Imola in una grande festa della musica pop con il suo concerto Max Forever - Grand Prix, attirando 85.000 spettatori per l’unica data estiva del 2025. L’evento, ispirato a una gara tra i personaggi delle sue canzoni e accompagnato dalla telecronaca di Guido Meda, ha celebrato la carriera di Pezzali tra grandi classici come Con un deca, Hanno ucciso l’uomo ragno e Una canzone d’amore, accendendo l’entusiasmo di tutte le generazioni presenti. Non sono mancati momenti emozionanti, come il tributo a Senna e Lucio Dalla, e ospiti speciali, tra cui Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari. Pezzali ha sottolineato quanto fosse significativo per lui esibirsi a Imola, luogo simbolo della sua passione per la musica e i motori, e ha annunciato che il suo tour negli stadi continuerà anche nel 2026, con già 240.000 biglietti venduti. La serata ha confermato il successo senza tempo delle sue canzoni, capaci di raccontare emozioni e storie in cui tutti possono riconoscersi.
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Emozioni, festa e musica, ma sui social emerge una grande disorganizzazione e scoppia subito la polemica generale. Il problema principale, secondo i presenti, era il volume delle canzoni e c'è chi lamenta di non aver sentito bene l'intero concerto, per non parlare poi dei parcheggi a disposizione e la fila per uscire e ritornare a casa. Alcuni utenti scrivono: "Pessima organizzazione e auto sbattute per delle strade di campagna strettissime e 2 ore e mezzo per ritornare a Rimini", "Noi abbiamo pagato per il prato e ci siamo ritrovati ad ascoltare il concerto fuori lungo il fiume perchè dentro l'audio era pessimo". C'è poi chi difende la serata sottolineando che non è colpa di nessuno e non è un problema di organizzazione, il fatto è "che c'erano 85mila persone e ci vuole il tempo per smaltirle". Sorge poi il problema sicurezza e sui social commentano: "Più polizia o ausiliari del traffico a smaltire il traffico in strade diverse. Se succedeva qualcosa era un delirio, zero sicurezza".
La polemica non finisce qui e sui social le nuove generazioni al concerto di Max Pezzali criticano, in modo scherzoso si spera, i cosiddetti Millennials, i nati tra il 1981 e il 1996, i fan attivi e storici del cantante. Ma per quale motivo? Sembrerebbe tutta una questione di stile e moda e l'utente scrive: "I fan di Max odiano i calzini". Dopo questo commento parte una pioggia di risposte risolute da parte di chi si è sentito pizzicato: "Siete belli voi con i camperos", "I calzini di spugna alti con le scarpe d'estate solo se arrivi dalla Baviera e sono gli anni 80. Siete tornati indietro, ma è normale, ciclicamente accade". Insomma la musica doveva essere la sola protagonista, ma a quanto pare non è stato proprio così.
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