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Raymond Blanc, lo chef autodidatta che ha cucinato per Macron: ecco i vini (e il cognac) scelti per il banchetto a Windsor

Chi è il cuoco delle due stelle Michelin che Carlo ha voluto per il grande ritorno della diplomazia di corte. E quel liquore finale ha un significato speciale

Ambra Costanzi

09 Luglio 2025, 09:40

Raymond Blanc, lo chef autodidatta che ha cucinato per Macron: ecco i vini (e il cognac) scelti per il banchetto a Windsor

Raymond Blanc ha cucinato per il banchetto a Windsor per Macron

Non solo tiara e abito rosso, straordinario, per Kate Middleton: il vero protagonista silenzioso del banchetto di Stato a Windsor, martedì 8 luglio, è stato lo chef stellato Raymond Blanc, l’uomo a cui re Carlo ha affidato il compito più delicato della serata. Far sedere Francia e Regno Unito allo stesso tavolo, e farli sorridere tra una portata e l’altra. Con un menù tutto giocato tra eleganza, simboli e sapori carichi di significato.

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Blanc non è uno chef qualsiasi. Nato in Francia nel 1949, si è fatto da solo: nessuna scuola di cucina, solo l’istinto ereditato da una madre vegetariana e dalla terra coltivata nella campagna di Besançon. Oggi è una leggenda vivente del Regno Unito, dove ha fondato il ristorante-hotel Le Manoir aux Quat’Saisons nell’Oxfordshire, che detiene da oltre quarant’anni due stelle Michelin. Un monumento al rigore francese con spirito britannico, come lo stesso Blanc: cittadino onorario del Regno (ha ricevuto l’OBE da Elisabetta II) e decorato anche dalla Francia con la Légion d’honneur.

A Windsor, lo chef ha firmato un menù sobrio ma carico di simboli. In apertura, verdure di stagione con salvia e olio d’oliva. Poi pollo allevato biologicamente nella tenuta reale del Galles, servito con asparagi del Norfolk e crema al dragoncello. In chiusura, un dessert a base di parfait al ribes nero, mirtilli e gelatina ai fiori di sambuco: un gioco tricolore con richiami visivi alla bandiera francese.

Ma è stata la carta dei vini a raccontare un’altra storia, tutta politica. In apertura, bollicine inglesi: Domaine Evremond Classic Cuvée, frutto di un progetto nato per dimostrare che anche l’Inghilterra sa fare spumante. A seguire, grandi nomi francesi:

Corton-Charlemagne Grand Cru 2022, bianco di Borgogna

Château Haut-Brion Pessac-Léognan 1996, Bordeaux prestigioso

E per chiudere, due perle:

Porto Vintage Taylor’s 1977, l’anno di nascita di Macron

Cognac Grande Champagne Frapin 1948, come l’anno in cui nacque re Carlo III

Un brindisi finale quasi privato, ma che dice molto più di mille parole. A unirli tutti, anche un cocktail creato per l’occasione, chiamato “L’Entente”: gin inglese, liquore francese, limone e petali essiccati. Un gesto di diplomazia liquida che ha fatto parlare anche i più scettici.

Lo chef Blanc è anche presidente della Sustainable Restaurant Association, e ogni ingrediente del banchetto è stato selezionato secondo principi di sostenibilità, tracciabilità e stagionalità. Anche la diplomazia, nel 2025, si serve in modo responsabile.

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