TENNIS
La prima vittoria azzurra a Wimbledon arriva da Mattia Bellucci. Il numero 73 del ranking Atp ha superato in quattro set (6-7, 6-3, 6-4, 6-4) la wild card Oliver Crawford conquistando la prima vittoria in carriera nel main draw del torneo inglese. Al secondo turno incontrerà Jiri Lehecka, reduce della vittoria in quattro set contro Dellien.
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Originario di Busto Arsizio, il 24enne (classe 2001) muove i primi passi nel tennis grazie al padre Fabrizio, maestro in un circolo locale. È stato lui a trasmettergli la passione per questo sport fin da quando aveva quattro anni. Dal 2022 è seguito da Fabio Chiappini, con cui ha vinto due Challenger consecutivi diventando il più giovane italiano a riuscirci dopo Stefano Pescosolido nel 1991.
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L'azzurro ottiene la sua prima vittoria in uno Slam agli US Open del 2024, superando Stan Wawrinka in tre set: "Era una grande occasione. Nonostante il tifo per Stan, sono rimasto tranquillo e ho giocato con l’atteggiamento giusto", ha dichiarato. "Sentivo che il livello stava arrivando, stavo facendo le cose giuste in allenamento. Lottare punto su punto è stata la chiave".
Tuttavia, è il 2025 il suo anno: dopo essere uscito al secondo turno degli Australian Open, l'azzurro conquista la sua prima semifinale ATP a Rotterdam grazie alle vittorie su Daniil Medvedev - primo top 10 battuto in carriera - e Stefanos Tsitsipas. Si ferma solo contro Alex de Minaur, ma il risultato gli vale l'ingresso nella Top 70, con il best ranking al numero 68. Ad aprile raggiunge i quarti di finale al Grand Prix Hassan II e migliora ulteriormente, salendo al numero 66 della classifica.
Sul campo, Bellucci si distingue anche per i suoi tatuaggi ispirati all'arte giapponese e realizzati da un suo amico durante l'ultima offseason. E non ha intenzione di fermarsi: altri disegni sono già in programma.
Rafael Nadal è sempre stato il suo idolo. Da mancino, Bellucci si è ispirato al campione spagnolo, ma ama anche rivedere le gesta di Andre Agassi e John McEnroe, che ammira rispettivamente per il timing perfetto e il tocco sopraffino.
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