il personaggio
Giulia Vecchio ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera dove si è raccontata tra imitazioni più celebri e carriera televisiva. La comica del GiapallaShow, nota al grande pubblico soprattutto nelle vesti di Milly Carlucci e Monica Setta, ha raccontato di come sono nate le due famose maschere e delle reazioni delle protagoniste: "Le imitazioni le ho sempre fatte, fin da quando ero piccola, come arma per divertire parenti e amici. Quando mi hanno scelta per il GialappaShow è come se mi avessero detto: ti diamo le chiavi del Paese dei Balocchi".
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L'attrice, classe 1992, nella sua carriera televisiva ha preso parte a fiction del calibro di Don Matteo, Il Paradiso delle signore e Un passo dal cielo, per poi approdare nel mondo della comicità in Bar Stella e, infine, al Gialappa's - dove è diventata nota al grande pubblico grazie alle sue imitazioni delle presentatrici Milly Carlucci e Monica Setta. La prima nasce "da un suggerimento di Federico Basso, il comico. Eravamo a Comedy Match, stavamo facendo le prove, parlando del più del meno, e lui mi ha detto che mi vedeva bene come Milly Carlucci. Da lì mi è rimasta in testa".
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Tuttavia, riuscire a imitare una delle regine della televisione italiana non è stato semplice: "fino alla notte prima di registrarla ero in crisi totale, perché non avevo ancora trovato la chiave giusta - ha confessato - Mi sono rivista tutte le imitazioni che in passato sono state fatte di lei, ho rivisto il trio Marchesini, Lopez, Solenghi che facevano le sorelle Carlucci. Poi ho trovato la soluzione: ho beccato sia il fatto che lei chiuda le vocali, alcune vocali veramente a caso; e poi quel respiro alto, quel fiatone nel parlare: giuro che non so come faccia".
La conduttrice di Ballando con le Stelle ha dimostrato di apprezzare la parodia di Vecchio, invitandola anche sul palco del programma di Rai 1. Non sembra essere andata allo stesso modo con Monica Setta, che ha dichiarato di non aver preso bene il suo goliardico alter ego portato in scena dalla comica: "Monica Setta non la conoscevo per niente. Mi sono imbattuta nel suo Generazione Z e già lì mi ha colpito che parlasse di una generazione che non era la sua. Poi ho visto Donne al bivio e mi faceva sorridere il suo modo di affrontare le interviste femminili. E ho iniziato a studiarla. Quando l'ho proposta alla Gialappa, loro avevano qualche dubbio - ha raccontato - poi si sono convinti. Ci tengo a dire che il centro dello sketch è far ridere sull'intervista e sul come in generale si affrontano le interviste in alcuni tipi di programmi soprattutto se femminili. E Monica Setta era un personaggio che regalava micce che a livello teatrale ho esasperato".
E sulla reazione della conduttrice di Storie di donne al bivio: "Era però appunto una maschera, non la realtà, come accade sempre nelle caricature. La scelta è dipesa anche dalle caratteristiche della mia conformazione della testa e del volto. Umanamente mi dispiace che se la sia presa però il diritto alla libertà di espressione e di satira fa parte della Costituzione. La satira e la parodia devono essere libere, ovviamente senza ledere la dignità personale. Se poi c’è stata una deriva social mi dispiace, ma non è responsabilità mia, è un problema di questa epoca di hater che va affrontato in altre sedi".
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