Royal Family
Lady Diana, il guardaroba all'asta ha scatenato i fan
Un'esplosione di emozione, storia e solidarietà ha segnato l'ultima, straordinaria asta dedicata alla principessa Diana. L'evento, tenutosi a Beverly Hills e curato dalla Julien's Auctions, ha portato in vendita oltre 300 oggetti appartenuti a Lady D: abiti da sera, completi da giorno, lettere personali, accessori, persino una tuta da sci rossa del brand Head. Ma il pezzo più conteso è stato un abito floreale disegnato da Belville Sassoon, soprannominato Caring Dress, indossato dalla principessa durante visite a ospedali tra il 1988 e il 1992.
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Il vestito è stato aggiudicato per 520.000 dollari, ben oltre le stime iniziali, ed è finito nelle mani di Renae Plant, fondatrice del Princess Diana Museum. La scena – riportata da People – è stata tra le più toccanti: Plant, in lacrime, si è letteralmente accasciata sul pavimento per l'emozione. "Quel vestito rappresenta ciò che Diana era veramente: empatia, presenza, cura," ha spiegato.
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Ma l'intera asta è stata un viaggio nella vita di Diana, tra simboli e messaggi nascosti nei tessuti. C'era un completo floreale firmato Bruce Oldfield, indossato all'Ascot del 1987, e un abito crema della designer Catherine Walker usato durante il tour in Arabia Saudita del 1986. Spuntano anche oggetti intimi, come la celebre felpa della British Lung Foundation, emblema del lato più casual e ribelle di Diana, e addirittura alcuni bozzetti originali dei suoi outfit.
Dietro ai prezzi da record si cela però un intento ben preciso: parte dei proventi andrà a sostenere Muscular Dystrophy UK, associazione da sempre legata alla sua eredità filantropica. Ecco perché, più che un evento glamour, questa asta ha assunto il tono di una restituzione pubblica: ai fan, alla storia, alla memoria collettiva.
Secondo InStyle e Sky TG24, è stata la più grande asta mai dedicata al "guardaroba" della principessa, superando persino quella storica del 1997. Allora, appena due mesi prima della sua morte, Diana mise all'incanto 79 abiti per finanziare la lotta contro l'AIDS e il cancro.
Oggi, quasi trenta anni dopo, quei capi continuano a parlare. Di stile, certo. Ma soprattutto di una donna che ha saputo usare la moda per raccontarsi e proteggersi. E che, anche da lontano, continua a farsi sentire.
Realizzato su misura negli anni '80, il "Caring Dress" è caratterizzato da un motivo floreale vivace e una silhouette morbida. Diana lo indossava spesso per le visite in ospedale, perché metteva a proprio agio i pazienti. "Voleva che gli altri si sentissero meglio, anche solo guardandola," ha raccontato Renae Plant. Non era solo eleganza: era comunicazione emotiva.
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