IL CASO
Eva Mikula prima e oggi
Eva Mikula, chi è l'ospite di Francesca Fagnani nella prima puntata di Belve Crime, in onda stasera in tv martedì 10 giugno su Rai 2. E' stata per due anni la misteriosa fidanzata di uno dei componenti della banda della Uno bianca, uno dei casi di cronaca più agghiaccianti nella storia italiana, una escalation di rapine e omicidi che ha insanguinato l'Emilia Romagna e le Marche per sette lunghi anni, dal 1987 al 1994 e che ha sconvolto un'intera nazione. Eva Mikula è stata fidanzata con Fabio Savi, uno dei tre fratelli componenti della banda che ha ucciso 24 persone e ferite 114, tra rapine a mano armata e azioni di violenza gratuita. Quando Fabio Savi fu arrestato lei era con lui. Venne ritenuta consapevole, ma non complice delle gesta criminali della banda. Al termine dei 7 processi la giovane rumena è stata condannata a 14 mesi di reclusione con sospensione della pena solo per l’uso di documenti falsi, importazione di un fucile Kalashnikov e per la sottrazione di 40 milioni di lire ai danni dello stesso Fabio.
Nello studio di Belve Crime si assiste a un'intervista completa e complessa, in cui Mikula ripercorre quegli anni in cui le notizie sulla Uno bianca hanno tenuto con il fiato sospeso l'Italia intera. Una donna, considerata misteriosa, per molti una complice mentre lei si è sempre considerata vittima. La banda fu arrestata "grazie a me", dice Mikula. "Ha parlato solo dopo l’arresto", sottolinea invece Fagnani, che poi ricorda quando nel 2015 chiese di entrare nell’Associazione vittime e non fu accettata. "Le famiglie delle vittime vogliono il mio silenzio perché rovino il decoro", la sua replica. Botta e risposta serrato sulla partecipazione (poi saltata) di Mikula al reality La Talpa. "Le sembrava rispettoso verso le famiglie?" chiede Fagnani. "Quel gioco avrebbe potuto permettermi di raccontare la mia verità", dice Mikula. "A chi deve delle scuse?", domanda la giornalista. "Le attendo. Dai familiari delle vittime", risponde lei. "I familiari, in generale, non devono chiedere scusa a nessuno", chiosa Fagnani. "Mi hanno insultato per 30 anni, è un’istigazione suicido", la replica.
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Il nome della banda fu coniato dalla stampa nel 1991 visto che, in molte delle loro azioni, utilizzavano una Fiat Uno di colore bianco, autovettura facile da rubare e parecchio diffusa in quel periodo storico in Italia. Nato a Forlì, il 22 aprile 1960. Fratello di Roberto e co-fondatore della banda, nel 1987. Detto il lungo, fece domanda per entrare in polizia, ma un difetto alla vista gli pregiudicò la carriera nel corpo delle forze dell'ordine. Dai quattordici anni in poi svolse molti lavori saltuari. Insieme a Roberto, era l'unico membro presente a tutte le azioni criminali della banda. Fabio venne arrestato qualche giorno dopo il fratello, a ventisette chilometri dal confine con l'Austria, mentre tentava di espatriare, venendo bloccato da un'auto della Polizia Stradale in un autogrill. Lavorava come carrozziere e camionista, e conviveva a Torriana con Eva Mikula.
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