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Eva Mikula testimone della Banda della Uno bianca a Belve Crime: "Attendo scuse dai familiari delle vittime". Le anticipazioni e gli ospiti del programma

Ilaria Albanesi

09 Giugno 2025, 18:00

Eva Mikula testimone della Banda della Uno bianca a Belve Crime: "Attendo scuse dai familiari delle vittime". Le anticipazioni e gli ospiti del programma

Arriva Belve Crime, lo spin-off del programma ideato e condotto da Francesca Fagnani. Il primo appuntamento con il nuovo format, che mette al centro protagonisti e colpevoli dei casi più mediatici di cronaca nera italiana, andrà in domani, martedì 10 giugno, alle 21.20 su Rai 2. Sullo sgabello di Belve Crime verrà ascoltato il punto di vista di chi, in un modo o nell’altro, era presente sulla scena del delitto.

 

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Dopo la già annunciata intervista a Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, sono state svelate le altre due testimonianze: Tamara Ianni, la donna che ha fatto saltare il sistema degli Spada a Ostia ed Eva Mikula, la fidanzata di uno dei componenti della banda della Uno bianca. Prima di ogni intervista, Stefano Nazzi, giornalista esperto di cronaca nera e autore di libri e podcast di successo come Indaginiintrodurrà ciascun protagonista.

Le anticipazioni della testimonianza di Eva Mikula

Eva Mikula è stata fidanzata per due anni con Fabio Savi, uno dei tre fratelli componenti della banda della Uno bianca, che tra il 1987 e il 1994 hanno ucciso 24 persone e ferite 114. Quando Fabio Savi fu arrestato lei era con lui. Nello studio di Belve Crime, Mikula è protagonista di un'intervista inedita, in cui ripercorre gli anni in cui le notizie sulla Uno bianca hanno tenuto con il fiato sospeso l’Italia intera.

"La banda fu arrestata grazie a me", ha detto Mikula sullo sgabello di Belve. "Ha parlato solo dopo l’arresto", ha sottolineato, invece, Fagnani, che ha poi ricordato quando nel 2015 non fu accettata nell’Associazione vittime: "Le famiglie delle vittime vogliono il mio silenzio perché rovino il decoro", ha replicato la donna. L'intervista si è poi spostata sulla partecipazione (poi saltata) di Mikula al reality La Talpa: "Se mi sembrava irrispettoso verso le famiglie? Quel gioco avrebbe potuto permettermi di raccontare la mia verità", ha ribadito.

"A chi deve delle scuse?", ha domandato, infine, Fagnani. "Le attendo. Dai familiari delle vittime. Mi hanno insultato per 30 anni, è un’istigazione suicido" - ha replicato la donna.

La testimonianza di Tamara Ianni

La seconda testimonianza arriva da Tamara Ianni - una collaboratrice di giustizia che grazie alle sue deposizioni, nel gennaio 2018, ha contribuito all'arresto di 32 componenti del clan Spada, un clan molto noto di Ostia, cugini dei Casamonica, che per anni hanno perseguitato e torturato lei e la sua famiglia. Tamara Ianni e suo marito oggi vivono sotto protezione.

Entrambi facevano inizialmente parte del contesto criminale di Ostia: il marito apparteneva al clan dei Baficchi (rivale degli Spada) ed era il nipote preferito del boss Giuseppe Galleoni, detto Baficchio. Scontri e vendette tra clan che alla fine hanno portato Tamara Ianni a raccontare tutto agli investigatori.

"C'è voluta più disperazione che coraggio per iniziare a parlare. Per anni ho subito violenze. Ricordo che un membro del clan Spada era venuto in casa mia con pistole e coltelli, assieme al signor Pelè (Enrico Spada), sieropositivo, che si era messo delle lamette in bocca per sputare sangue infetto di Aids addosso a mio figlio di due anni. Per proteggerlo mi sono messa a chioccia e mi hanno riempita di botte - ha rivelato Ianni - prendevo botte, mi entravano in casa di notte, mi volevano far prostituire, venivano con le pistole. Quando volevano toccare mio figlio non ce l’ho più fatta. Ho alzato la testa".

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