MUSICA
Taylor Swift ha ufficialmente riacquistato i master dei suoi primi sei album, ottenendo per la prima volta il pieno controllo sull’intero suo catalogo discografico: "Avevo quasi smesso di credere che potesse succedere, dopo vent’anni in cui mi era stata fatta balenare questa possibilità, per poi essere sempre strappata via – ha scritto in una lettera ai fan – Ma tutto questo è il passato. Tutta la musica che ho creato… ora appartiene… a me".
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Swift aveva perso i diritti sulle registrazioni originali nel 2019, quando la sua prima etichetta, Big Machine, li aveva venduti al manager musicale Scooter Braun. All’epoca la cantautrice definì quella cessione come il suo "peggior incubo", spiegando di non aver mai avuto la possibilità di acquistare direttamente i suoi master, ma solo di "guadagnarseli" uno alla volta per ogni nuovo album inciso per l’etichetta. A partire da Lover (2019), i suoi dischi sono stati pubblicati con Republic Records, con Swift in pieno possesso dei master.
All’età di 15 anni, Taylor Swift viene notata a Nashville dal produttore Scott Borchetta, fondatore della Big Machine Records. Firma con lui un contratto della durata di 13 anni, che prevedeva che l’etichetta detenesse i master dei primi sei album in cambio di un anticipo.
Dal 2006 al 2017 Swift pubblica sei album in studio con Big Machine: Taylor Swift, Fearless, Speak Now, Red, 1989 e Reputation. Pur non possedendo i master, Swift mantiene i diritti editoriali delle sue canzoni in quanto principale autrice, una condizione che le avrebbe consentito – da contratto – di reincidere la propria musica a partire da novembre 2020.
Nell’agosto 2018, l’avvocato Donald Passman e il team di Swift propongono alla Big Machine di venderle i master. L’etichetta risponde che sarebbe stato possibile solo a fronte di un rinnovo decennale. Nessun accordo viene raggiunto.
A novembre 2018, alla scadenza del contratto, Swift firma con Republic Records (Universal Music Group). Il nuovo contratto le garantisce pieno possesso sia dei master che dei diritti editoriali degli album futuri. Secondo Forbes, ottiene anche una percentuale sulle royalty pari al 50% o più, contro il precedente 10-15%.
L’uscita della cantautrice contribuisce alla crisi della Big Machine. Secondo Variety, il suo catalogo rappresentava l’80% delle entrate dell’etichetta, che dal 2018 mette in vendita l’intero archivio, compreso quello di Swift.
Il 30 giugno 2019, Big Machine annuncia di essere stata acquisita da Scooter Braun. Lo stesso giorno Swift reagisce pubblicamente su Tumblr, affermando di aver appreso dell’acquisto solo al momento dell’annuncio e ribadendo che le era stata negata l’opportunità di acquistare direttamente i suoi master, a meno di firmare un nuovo contratto per altri sei album. Una condizione, disse, "inaccettabile".
Been getting a lot of questions about the recent sale of my old masters. I hope this clears things up. pic.twitter.com/sscKXp2ibD
— Taylor Swift (@taylorswift13) November 16, 2020
"Per anni ho chiesto, implorato di avere la possibilità di possedere il mio lavoro – scriveva – Invece mi è stato chiesto di ‘guadagnarmi’ un album alla volta. Ho scoperto dell’acquisto dei miei master da parte di Scooter Braun nello stesso momento in cui è stato reso pubblico. Tutto ciò a cui riuscivo a pensare era il bullismo manipolatore che avevo subito da parte sua per anni".
La faida tra Swift e Braun affonda le radici nel 2016, anno in cui il manager curava gli interessi di Kanye West. Dopo l’uscita del brano Famous, in cui West menziona Swift in termini sessisti, Kim Kardashian – all’epoca moglie del rapper – pubblica una telefonata che sembrava smentire la versione della cantante, secondo cui non aveva mai autorizzato l’uso di quei termini. Solo nel 2020, con la pubblicazione della conversazione integrale, si scopre che il consenso alla frase incriminata non era mai stato dato.
"Come quando Kim Kardashian orchestrò la diffusione illegale di un frammento registrato – scrisse ancora Swift – e Scooter mise insieme i suoi due clienti per bullizzarmi online… O quando il suo cliente Kanye West girò un video musicale di revenge porn con il mio corpo nudo (il video di Famous, ndr.)".
Sfruttando la clausola contrattuale, Swift inizia a reincidere i primi sei album. Nascono così le Taylor’s Version, versioni rivisitate che riprendono la produzione originale. Dal 2021 al 2024 pubblica Fearless, Red, Speak Now e 1989, con successo di critica e pubblico.
I’m thrilled to tell you that my new version of Fearless (Taylor’s Version) is done and will be with you soon. It has 26 songs including 6 never before released songs from the vault. Love Story (Taylor’s Version) will be out tonight. Pre-order now at https://t.co/NqBDS6cGFl pic.twitter.com/Vjyy2gA72O
— Taylor Swift (@taylorswift13) February 11, 2021
Il 30 maggio 2025, Swift annuncia di aver riacquistato l’intero catalogo da Shamrock Capital, incluso non solo i master, ma anche video, filmati di concerti, grafiche, foto e brani inediti.
"Tutto ciò che ho sempre voluto era la possibilità di acquistare la mia musica direttamente, senza vincoli – scrive – Shamrock ha compreso cosa significasse per me: i miei ricordi, il mio sudore, la mia calligrafia, decenni di sogni.Sono infinitamente grata. Il mio primo tatuaggio potrebbe davvero essere un enorme trifoglio in mezzo alla fronte".
All’appello mancano ancora Taylor Swift (2006) e Reputation (2017): "Lo so, lo so. E Rep TV? – scrive la cantante - Per essere trasparente: non ne ho nemmeno ri-registrato un quarto. Reputation era legato a un momento troppo specifico della mia vita, ogni volta che provavo a rifarlo, mi bloccavo".
13 days til we return Speak Now to its mother https://t.co/WdrCmvLHyA pic.twitter.com/UIO0ZsMnlt
— Taylor Swift (@taylorswift13) June 24, 2023
Swift ha però confermato di aver completato la nuova versione del suo primo album e ha lasciato la porta aperta alle vault songs di Reputation: "Quei due album potranno comunque avere il loro momento, se sarà qualcosa che vi entusiasma. Ma se succederà, non sarà per nostalgia o rimpianto. Sarà una celebrazione".
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