il personaggio
Massimo Ferrero torna a Belve. Dopo lo scontro con Francesca Fagnani nel 2022, l'imprenditore siederà nuovamente sullo sgabello di Rai 2 in una lunga intervista che andrà in onda questa sera, martedì 27 maggio.
Nato a Roma il 5 agosto 1951 nel quartiere popolare di Testaccio, si avvicina da bambino al mondo del cinema, spronato dalla nonna — una soubrette dell'Ambra Jovinelli che recitava con Macario. Solito a intrufolarsi di nascosto a Cinecittà insieme a Giuliano Gemma, nel 1958 ottiene la sua prima parte da comparsa in Liolà al fianco di Giovanna Ralli.
Da adolescente trascorre sei mesi nel carcere minorile di Porta Portese, spiegando che la motivazione erano delle avances nei confronti della figlia di una guardia. In quegli anni lavora prima ai Mercati Generali nello scarico merci, poi come corriere per un macellaio e infine come benzinaio. Nel frattempo recita piccole parti ne Il tigre e Il profeta di Dino Risi.
Durante le riprese di Faccia da schiaffi conosce Gianni Morandi che lo assume come autista — anche se ancora non aveva la patente. Inizia a lavorare, nello stesso periodo, nel cantiere di un suo vicino di casa, ma poco dopo viene allontanato e resta due giorni nel carcere di Regina Coeli per aver rischiato di ustionare un collega durante una lite.
A diciotto anni inizia la carriera nel mondo dello spettacolo come segretario di produzione di Agostino Pane, percorrendo un lungo percorso che lo porta a ricoprire il ruolo di direttore di produzione dal 1974 al 1983 in film come A mezzanotte va la ronda del piacere e altri. Dal 1983 al 1998 ottiene la qualifica di organizzatore generale e poi di produttore esecutivo, firmando pellicole come Miranda di Tinto Brass e Ultrà di Ricky Tognazzi, in cui appare anche in un breve cameo. Un’altra comparsa arriva nel 1995 nel film Camerieri, dove interpreta Sem, il venditore di un levriero.
Si sposa con Laura Sini, ereditiera dell’azienda casearia Buonatavola Sini. Finanziato dall’azienda della moglie, nel 1998 lancia il suo primo film da produttore indipendente — Testimoni d’amore — che però non ottiene il successo sperato. Seguono altri titoli come Libero Burro e La carbonara, che gli causano perdite per circa un miliardo di lire, mentre con Il dolce rumore della vita perde circa 800 milioni e con Il tempo dell’amore un miliardo e 600 milioni. Nel 2003, per il film Io no, deve vendere una casa dopo una perdita di circa tre milioni di euro. Tra i collaboratori della sua società si contano Ricky Tognazzi, Simona Izzo, Francesco Venditti e Claudia Gerini, con la frequente partecipazione di Dino Giarrusso, oggi deputato europeo.
Con il Ferrero Cinemas Group, che fa capo al gruppo di famiglia Mediaport Cinema — ceduto allo Stato nel 2008 per 26,5 milioni — gestisce circa 30 sale nel centro di Roma, tra cui il celebre teatro Adriano. Nel 2006 acquista i diritti del film Bye Bye Berlusconi! di Jan Henrik Stahlberg, presentato al Festival di Berlino nella sezione "Panorama Speciale", ma il film non verrà mai distribuito, forse per non creare imbarazzi a Silvio Berlusconi o per difficoltà nella ricerca di un distributore.
Appassionato di calcio, il 12 giugno 2014 rileva a titolo gratuito la proprietà della Sampdoria, accollandosi circa 15 milioni di euro di debiti. La prima fase della sua gestione è positiva e vale all’imprenditore romano una certa popolarità a livello nazionale, tanto da essere oggetto di un’imitazione da parte di Crozza.

Nei mesi successivi all’acquisto manifesta interesse per altre squadre di calcio, tra cui Lecce e Cosenza, ma entrambe le trattative non si concretizzano. La situazione della Sampdoria però peggiora rapidamente. Nel febbraio 2015 il consiglio d’amministrazione approva un piano di risanamento finanziario fino al 2017-2018 con l’obiettivo di pareggiare i conti nel 2015-2016 e poi iniziare a generare profitti. Tuttavia, a giugno dello stesso anno, Ferrero ha versato solo 3 milioni di euro sotto forma di prestito personale, una somma giudicata insufficiente per risanare le finanze.
Negli anni successivi le difficoltà aumentano, con un progressivo deterioramento del rapporto con i tifosi. Una parte della curva blucerchiata inizia a contestarlo apertamente, soprattutto dopo il fallimento della cessione del club nel 2019 a un gruppo statunitense.

La rottura definitiva con la tifoseria arriva con un duro comunicato della Federclubs blucerchiata che critica Ferrero anche per i suoi problemi giudiziari. Il 6 dicembre 2021 Ferrero viene arrestato con l’accusa di reati societari e bancarotta fraudolenta e si dimette dalla presidenza, pur mantenendo la proprietà del club. Un anno prima la proprietà era stata conferita a un trust con l’obiettivo di separarla dalle altre attività familiari e facilitarne la cessione. Il consiglio nomina presidente Marco Lanna, ex giocatore blucerchiato.
Il 30 maggio 2023 viene annunciato il passaggio di controllo della Sampdoria a Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi tramite la società Blucerchiati srl che sottoscrive un prestito obbligazionario convertibile in azioni. Grazie a questa operazione le quote di Ferrero scendono subito al 48,29% e si riducono ulteriormente al 21% entro fine anno.

Nel 2025 Massimo Ferrero conduce la trasmissione Non solo Sport su Radio Cusano, emittente di proprietà di Stefano Bandecchi, ex patron della Ternana e sindaco di Terni, il cui partito Alternativa Popolare ha ricevuto finanziamenti da Ferrero.
Ferrero è noto anche con il soprannome Er Viperetta. Secondo una prima versione da lui raccontata, sarebbe stato coniato da Monica Vitti, che lo avrebbe soprannominato così dopo che Ferrero la difese da un aggressore. In seguito, però, lo stesso Ferrero ha smentito questa versione, raccontando che a dargli questo soprannome fu un costumista gay.
Nel 2022 Massimo Ferrero aveva deciso di rilasciare la sua prima intervista post-carcere sullo sgabello di Belve. Tuttavia, una volta di fronte a Francesca Fagnani dichiarò subito che il suo più grande errore era stato accettare l’invito. L’intervista spaziò su diversi temi — dal calcio alla politica — e proprio su quest’ultimo si scatenò il confronto: "Lei ha cambiato molte volte idea. Ha detto che ci vorrebbe uno come Salvini, poi ha sostenuto la Raggi, infine Berlusconi…" incalzò Fagnani, ricevendo una risposta infastidita da Ferrero: "Lei sta dicendo un po’ di ca**ate, non so se gliel’ha dette qualcuno, ma io non ho mai cambiato idea".
Dopo l’intervista, come raccontato da Fagnani a Fanpage.it, l’imprenditore avrebbe chiesto alla giornalista di tagliare alcuni pezzi del confronto: "Ha fatto una bellissima intervista, alla fine mi si è avvicinato con un fare anche un po’ baldanzoso, per usare un eufemismo, e mi ha chiesto di fare dei tagli. È una brutta abitudine che non accolgo, ma non aveva purtroppo firmato la liberatoria, è scappato chiudendosela nella camicia".
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