IL SERVIZIO
Emanuele Pozzolo e Sigfrido Ranucci di Report
Un colpo di pistola esploso la notte di Capodanno 2023 a Rosazza, in provincia di Biella, ha dato il via a un caso che, con il passare dei mesi, ha assunto sempre più i contorni di una bomba politica. Al centro della vicenda ci sono Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d’Italia e Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, entrambi presenti alla festa dove è stato ferito, in circostanze tuttora poco chiare, Luca Campana, 31 anni.
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La pistola, una Glock legalmente registrata ma destinata unicamente a uso collezionistico, era intestata a Pozzolo, che risulta oggi indagato per porto abusivo d’arma e detenzione di munizionamento da guerra. La Procura, pur riconoscendo la natura colposa dell’incidente, ha ritenuto doveroso l’avvio dell’azione penale, sottolineando che quell’arma non avrebbe mai dovuto lasciare il domicilio del parlamentare.
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Il caso si è improvvisamente riacceso dopo l’intervista rilasciata da Pozzolo al programma Report, dove ha ammesso per la prima volta che Delmastro si trovava nella stanza al momento dello sparo, contraddicendo la versione ufficiale del sottosegretario, secondo cui si trovava all’esterno dell’edificio. "Il fango doveva cadere solo su di me", ha dichiarato Pozzolo, lasciando intendere di aver taciuto fino ad allora per proteggere l’amico e collega. Una dichiarazione che getta nuove ombre sulla dinamica dei fatti e solleva interrogativi pesanti su possibili coperture o omissioni.
Alla festa erano presenti vari esponenti e simpatizzanti locali di Fratelli d’Italia, tra cui la sindaca di Rosazza Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario. Lo sparo sarebbe avvenuto mentre i partecipanti si apprestavano a lasciare la sede della Pro Loco. Tuttavia, non è ancora chiaro chi abbia effettivamente premuto il grilletto. Le indagini sono ancora in corso, ma intanto le dichiarazioni di Pozzolo rischiano di incrinare seriamente gli equilibri interni al partito.
La reazione di Fratelli d’Italia non si è fatta attendere. La presidente Giorgia Meloni ha disposto la sospensione di Pozzolo e il deferimento ai probiviri, scegliendo la via della cautela per non alimentare tensioni in un momento delicato, con l’Italia alla guida del G7. Ma il partito appare spaccato. C’è chi vorrebbe archiviare il tutto come un incidente isolato, e chi, invece, teme l’impatto mediatico di un episodio che rischia di danneggiare l’immagine del partito proprio mentre cerca di consolidare il suo ruolo di forza di governo.
Non meno significativo il malcontento espresso dallo stesso Pozzolo, che si è detto deluso dal trattamento riservatogli, lamentando una disparità rispetto ad altri dirigenti coinvolti in inchieste giudiziarie. Ha citato esplicitamente il caso Santanchè e lo stesso Delmastro, sottolineando di non aver ricevuto nessuna notifica formale di espulsione, ma solo una sospensione immediata e silenziosa.
L’inchiesta giudiziaria farà il suo corso. Ma politicamente, il caso Pozzolo-Delmastro è già diventato un nodo delicato per Fratelli d’Italia, tra ombre su comportamenti e ricostruzioni, rivalità interne e una leadership che, per ora, ha scelto di rimandare il giudizio definitivo. In attesa che parlino le carte della magistratura, resta lo sparo nella notte di Capodanno come simbolo di un corto circuito che va ben oltre una festa finita male.
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