I David di Donatello compiono 70 anni. Questa sera mercoledì 7 maggio si terrà la consueta cerimonia di premiazione degli Oscar italiani, in una celebrazione di un riconoscimento che ha attraversato sette decenni di storia del cinema italiano.
La storia del premio inizia negli anni ’50, quando a Roma nasce l’Open Gate Club, un luogo pensato per gli stranieri che contribuì a dare nuova vita ai circoli culturali della capitale. In questo contesto, nel 1953, nasce il Comitato per l’Arte e la Cultura, affiancato nel 1954 dal Circolo Internazionale del Cinema, divenuto poi, nel 1955, Club Internazionale del Cinema. L’obiettivo era quello di far conoscere agli stranieri la storia del Bel Paese attraverso una rassegna di opere italiane.
L’iniziativa ebbe un successo senza precedenti, e ben presto il pubblico chiese di poter votare e commentare i film proiettati. Inizialmente veniva distribuito un cartoncino su cui gli spettatori potevano lasciare un giudizio. Da questo entusiasmo, guidati da Paolo Grassi e Italo Gemini, nel 1955 nacque l’idea di istituire una manifestazione con un premio da assegnare alla fine della stagione alla miglior pellicola.
Il progetto si ispirava agli Oscar di Hollywood, con l’intenzione di creare una sorta di risposta italiana al premio americano. La statuetta fu modellata sul celebre David scolpito da Donatello a Firenze e riprodotta in oro da Bulgari. Da qui il nome: David di Donatello.
La prima edizione si tenne il 5 luglio 1956 al Cinema Fiamma di Roma, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Le categorie iniziali erano sette: miglior regista, miglior attore, miglior attrice, miglior produttore, miglior produttore straniero, Targa d’oro e Premio dell’ambasciata francese per il miglior film sentimentale.
Gina Lollobrigida riceve il premio alla migliore attrice nella prima edizione del David di Donatello
Dopo settant’anni, i David sono diventati 21, ai quali si aggiungono premi speciali, riconoscimenti e David fuori cornice – come quello assegnato nel 1986 a Gina Lollobrigida per il suo iconico statuto di "bellezza e influenza sull’immaginario collettivo". Tra i premi speciali ricordiamo l’Europeo (dal 1973 al 1983), nato in collaborazione con la Comunità Europea; il Visconti (dal 1976 al 1995), per onorare gli autori più significativi del cinema mondiale; il René Clair (dal 1982 al 1987), pensato anche per un festival competitivo a Roma dedicato ai registi europei; e il Cristaldi (nel 1993 e 1994) per le carriere di prestigio.
Le modalità di voto e la giuria
La selezione dei vincitori avviene in due turni. Nella prima fase, i giurati segnalano i film ritenuti più meritevoli per ciascuna categoria: i più votati accedono alla short list e poi alla cinquina finale. Ogni giurato può esprimere fino a tre preferenze in base alla propria area di competenza.
Nel secondo turno si vota il vincitore tra i candidati ufficiali. Il voto è personale e segreto. La giuria è composta da candidati e vincitori delle edizioni passate, membri dell’Accademia del Cinema Italiano, professionisti del settore e figure del mondo culturale e sociale.
Il premio al miglior film internazionale viene assegnato già nel primo turno. Quelli al miglior cortometraggio, miglior documentario e David Giovani seguono invece percorsi specifici: per il corto decide una commissione apposita; per il documentario vota l’intera giuria su una rosa preselezionata; il David Giovani è invece assegnato dagli studenti delle scuole superiori.
La giuria è composta da circa mille nomi tra candidati e vincitori del premio ed esperti di cultura e spettacolo.
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