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Perugia, Enrico Ruggeri al Sanfra. La sua musica chiuderà l'evento di beneficienza su depressione e disagio psichico

La sindaca Vittoria Ferdinandi: "Ai nostri ragazzi va restituito l'abbraccio della comunità"

Catia Turrioni

07 Maggio 2025, 08:57

Enrico Ruggeri

Enrico Ruggeri pronto a esibirsi a San Francesco al Prato di Perugia

Sarà la musica di Enrico Ruggeri a chiudere l'evento La cura della gioia, organizzato dalla Fondazione Fabio e Simona Cancelloni, che prenderà il via sabato 24 maggio nell'auditorium San Francesco al Prato, nel cuore della città di Perugia. Un appuntamento unico che andrà a sintetizzare i molteplici aspetti dei quali la Fondazione  vuole prendersi cura, rivolto a una platea ampia, non solo tecnica, in chiave preventiva e in un’ottica di intervento e di erosione dello stigma. Depressione, disagio psichico e rischio suicidario tra i temi che verranno trattati.

La presentazione martedì 6 maggio nella sala Rossa di palazzo dei Priori alla presenza di Vittoria Ferdinandi (sindaca di Perugia), Francesca Tizi (assessora Politiche energetiche, edilizia scolastica, istruzione, servizi al cittadino del Comune di Perugia), Simona Cancelloni (presidente Fondazione), la dottoressa Giorgia Babbini (referente medico-scientifico della Fondazione).

"La cura della gioia rappresenta per la Fondazione Nati per Vivere la massima espressione della propria mission - ha detto Simona Cancelloni - che è quella di creare una cultura adeguata su depressione e rischio suicidario parlandone in ogni contesto, anche in palcoscenici tradizionalmente ludici e votati all’intrattenimento come la meravigliosa location di San Francesco al Prato, in un giorno per noi significativo in quanto proprio il 24 maggio ricorre il trentennale della morte di nostro padre Domenico che ci ha lasciati togliendosi la vita. La serata spettacolo con Enrico Ruggeri concluderà una densa giornata di incontri in cui si alterneranno sul palco laboratori esperienziali con mirati interventi medico scientifici, il tutto coordinato dalla nostra dottoressa Giorgia Babbini, referente della Fondazione".

Entusiasta per l’iniziativa si è detta la sindaca Ferdinandi: "Il progetto della Fondazione – ha affermato la prima cittadina - si chiama Anima, come il nome che ho dato al mio mandato perché per me governare una città significa, prima di tutto, averne cura, sapersi preoccupare delle cose e tenerle vicine al cuore. Governare in questo particolare momento storico significa mettere tra i primi obiettivi dell’agenda politica il grande rimosso: proprio quell’anima che è il nostro soffio vitale, a cui tuttavia di solito chiediamo solo di non sanguinare e di non essere di intralcio alla nostra vita. Invece, l’anima può anche sanguinare ed è importante che sussista un contesto capace di guardare a questo dolore facendo sentire che non si tratta di una colpa individuale. Spesso – ha continuato la sindaca - i pazienti con depressione parlano di un buco nero da cui si sentono attratti. Allora, l’azione della Fondazione per gettare una luce su quel buco nero e non far sentire sole le persone diventa essenziale e non rinviabile. L’Organizzazione mondiale della sanità ci dice che la salute mentale, in particolare quella dei nostri giovani, è l’emergenza che dovremo affrontare nei prossimi 15 anni. Questo tempo deve portarci a pensare che soprattutto ai nostri ragazzi va restituito l’abbraccio di una comunità che non relega certi problemi alle stanze dei clinici. C’è bisogno di una comunità che si faccia carico di superare lo stigma e il pregiudizio verso il disagio e la malattia mentale attraverso la conoscenza e il dialogo. E il 24 maggio saranno importanti, oltre al convegno, anche i momenti dedicati al corpo, oggi purtroppo declassato a oggetto da curare narcisisticamente e da esporre allo sguardo spesso feroce del mondo. Saranno momenti per tornare a essere presenti a noi stessi attraverso la nostra energia vitale. Quindi, ben venga parlare, far conoscere e anche riscoprire la gioia, assai diversa dall’ossessione per la felicità, per trovare strumenti. Ringraziamo di cuore la Fondazione per un evento che interpreta in modo sostanziale il mandato di una società intenzionata a costruire il futuro senza rimuovere aspetti essenziali ma attrezzandosi per saperli affrontare". 

 

Ampio il programma della giornata che si aprirà la mattina tra l’auditorium e la biblioteca dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci con laboratori di mindfulness e bioenergetica (gratuiti su prenotazione) volti a far conoscere e sperimentare alcune delle tecniche che aiutano a vivere, armonizzando la persona con le varie parti di sé, gli altri e il mondo, sviluppando un atteggiamento saggio e accogliente. Il riferimento alla gioia si ricollega all’attenzione verso le discipline psico-corporee che aiutano a risvegliare la vitalità e la gioia di vivere.

Il pomeriggio sarà invece dedicato al convegno a tema "La cura della gioia" (anche questo gratuito su prenotazione) che, dopo i saluti istituzionali, vedrà quali relatori la professoressa Claudia Mazzeschi, la dottoressa Livia Buratta, la professoressa Elisa Delvecchio, il dottor Carlo Garofalo, la professoressa Laura Muzi, la professoressa Veronica Raspa, la professoressa Patrizia Moretti, la dottoressa Cristina Rigon, il dottor Giuseppe Caserta, il professor Francesco Bottaccioli, la dottoressa Giulia Di Marco, la dottoressa Elena Coletti, il professor Nicola Donti e la professoressa Nicoletta Sensi. Modera la dottoressa Giorgia Babbini.

La serata si concluderà alle 21.30 sulle note dello spettacolo musicale di beneficenza "Musica e parole" di Enrico Ruggeri che accompagnerà il pubblico in un viaggio tra canzoni e racconti di vita in un crescendo di melodie ed emozioni. Prevendite su circuito TicketItalia.

Il ricavato sarà devoluto a sostenere i progetti della Fondazione Fabio e Simona Cancelloni, che nasce dalla volontà di trasformare il dolore personale di due imprenditori in una missione collettiva, quella di sensibilizzare, fare prevenzione e combattere lo stigma sulla depressione e il suicidio. Gli ambiti di intervento sono la scuola, le aziende, le società sportive e la collettività tutta, per restituire la speranza e la gioia di vivere.  La data scelta ricade nel giorno della commemorazione del trentesimo anno dalla scomparsa di Domenico Cancelloni, ispiratore della Fondazione, nato proprio il 24 maggio 1934.

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