IL FATTO DEL GIORNO
La Cappella Sistina
E' tutto pronto, oggi mercoledì 7 gennaio inizia il conclave (dal latino cum clave, cioè chiuso con la chiave o sottochiave) che eleggerà il 267esimo Papa. Primo atto ufficiale alle ore 10.30, con la Messa Pro Eligendo Romano Pontefice che sarà presieduta dal decano del Collegio cardinalizio, cardinal Giovanni Battista Re. Alle ore 16.30 la processione che porterà i 133 cardinali alla Cappella Sistina, in seguito il giuramento e poi l’Extra Omnes, il fuori tutti. I cardinali provengono da 71 Paesi dei cinque continenti. Nel dettaglio, 53 sono europei, 37 americani, 23 asiatici e 18 africani. L’Italia ha 19 cardinali. Gli occhi del mondo, stasera alle ore 19 saranno puntati sul comignolo della Sistina, che svelerà i risultati del primo scrutinio.
Poi, da domani giovedì 8 maggio - come ha specificato il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni - gli orari orientativi delle fumate "potrebbero essere dopo le 10.30 e le 12 al mattino mentre per quanto riguarda le fumate del pomeriggio potrebbero essere intorno alle 17.30 e alle 19". Bruni ha poi spiegato che "le fumate delle 10.30 e delle 17.30 ci saranno solo se queste saranno bianche".
La cappella - come riportato da Italpress - è arredata con sedie di ciliegio, contrassegnate dal nome e cognome di ciascun cardinale elettore, e tavoli di legno grezzo, coperti da un panno beige e satin bordeaux, disposti su due file di diverso livello. Davanti all’altare, sotto il Giudizio Universale, un tavolo per l’urna di legno grezzo dove saranno raccolte le schede con i voti, e un leggio con il Vangelo sul quale i porporati presteranno giuramento. I cardinali chiamati ad eleggere il 267esimo successore di Pietro non cammineranno sul pavimento cosmatesco della Cappella Sistina, ma su una struttura piana in legno coperta da un panno beige, alta 50-60 centimetri da terra ed in linea con il secondo gradino dell’altare. Per ogni porporato sono previsti anche un sacchetto in velluto per ritirare le schede e i segnaposti con il loro nome, insieme ad una penna, una cartellina rossa d’appoggio e una scheda per scrutinio.
E' il conclave più numeroso della storia della Chiesa con tredici cardinali in più del limite dei 120 previsti. Per essere eletti bisogna arrivare a 89 voti, i 2/3 degli elettori.
Il favorito numero uno sembra il cardinale Pietro Parolin, già segretario di Stato di papa Francesco che dovrebbe aggregare intorno a sé un buon pacchetto di consensi utili per una probabile elezione al soglio pontificio. Insieme a lui il cardinale Luis Antonio Tagle, ma anche il porporato francese Jean Marc Aveline di Marsiglia, il cardinale Matteo Zuppi, presidente dei vescovi italiani, Robert Francis Prevost che ha guidato il dicastero dei vescovi. Qualche voce indica anche l'altro italiano Pizzaballa, il cardinale Filoni, Péter Erdo di Budapest e il maltese Mario Grech già segretario generale del Sinodo, oltre al cardinale di Stoccolma Anders Arborelius.
Alla vigilia del conclave, è tutto pronto nella stanza delle lacrime, ovvero la sacrestia della Cappella Sistina, dove il nuovo pontefice indosserà i paramenti papali con i quali si presenterà in pubblico - per la prima volta - dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro. Il nome della stanza deriva dalla consuetudine che il Pontefice si commuova e in scoppi in lacrime per il peso della responsabilità del ruolo che è chiamato a svolgere. Tradizionalmente, nella sacrestia sono presenti paramenti papali di tre diverse misure che possono approssimativamente adattarsi alla taglia del nuovo Eletto. Dopo la preghiera per il nuovo pontefice, e l’ossequio dei cardinali, verrà intonato il Te Deum che segna la fine del conclave.
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