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La Regina Camilla e il papavero rosso della memoria: quel gesto che parla al domani

Rompe il cerimoniale e pianta un fiore per ricordare chi non può più farlo: il testimone della memoria passa alla nuova generazione

Ambra Costanzi

06 Maggio 2025, 19:17

La Regina Camilla e il papavero rosso della memoria: quel gesto che parla al domani

La Regina Camilla pianta un papavero nel fossato della Torre di Londra (LaPresse)

La scena è già storia: Camilla, Regina Consorte, china nel fossato della Torre di Londra. In mano, un papavero rosso di ceramica. Lo pianta nel terreno con il più giovane residente della Torre accanto. Non un gesto da cerimonia qualsiasi. Un gesto pensato per restare.

Siamo all’evento “The Tower Remembers”, allestito per l’80º anniversario del VE Day, la fine della Seconda guerra mondiale in Europa. Trentamila papaveri — gli stessi dell’installazione del 2014, Blood Swept Lands and Seas of Red, che trasformò la Torre in un mare rosso — ricoprono il fossato come un fiume di sangue simbolico. A raccontarlo è The Guardian, che sottolinea come l’opera di Tom Piper non sia solo un omaggio artistico, ma un monito visivo sulle ferite della guerra ancora aperte.

Ma il dato più interessante non è solo visivo. Camilla non era lì come regina ornamentale. Era lì per intrecciare memoria personale e memoria nazionale. Suo padre, il maggiore Bruce Shand, fu decorato con due Military Cross per il coraggio in battaglia. Durante la campagna in Nord Africa venne ferito e catturato a El Alamein. In un’intervista a The Times, Camilla ha raccontato come una scheggia attraversò il volto del padre: «È stato fortunato. Non colpì né i denti né la lingua». Per lei, quindi, il papavero non è solo un simbolo collettivo. È anche privato.

La scelta di piantare personalmente un fiore non è casuale. Storicamente, i reali sono spettatori delle commemorazioni, non attori. Qui Camilla ha capovolto il protocollo. Secondo BBC News, il gesto voleva rappresentare «il passaggio del testimone tra le generazioni»: con il giovane residente accanto, la memoria della guerra non resta confinata agli anziani.

C’è anche un significato strategico. La monarchia sta ridefinendo il suo ruolo nella memoria pubblica. Non più solo garante dell’etichetta e della tradizione, ma interprete empatica dei grandi riti collettivi. The Telegraph nota che l’assenza di veterani superstiti sta spostando la responsabilità del ricordo sui più giovani — e sulla famiglia reale stessa. Camilla e Carlo devono essere ponti tra passato e futuro, più che semplici eredi.

Infine, l’evento cade in un momento cruciale. È il primo anniversario del VE Day senza alcun reale presente nel 1945 ancora in vita. Elisabetta II, che da giovane salì su quel celebre balcone di Buckingham Palace per festeggiare la vittoria, non c’è più.

Come ricorda The Independent, ora tocca a Carlo e Camilla “tenere accesa la fiamma della memoria nazionale”.

Il papavero che Camilla ha piantato alla Torre non è solo ceramica. È una radice gettata nel passato, per tenere saldo il futuro della monarchia e del ricordo collettivo.

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