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Dal carcere di Rebibbia alla vittoria di un premio letterario: in un racconto autobiografico la storia di un detenuto speciale

Il concorso di Città di Castello che abbatte la barriere

Paolo Puletti

06 Maggio 2025, 06:00

Premio Letterario Città di Castello: ecco chi è il detenuto che ha vinto il riconoscimento

La cerimonia di consegna del premio

La “scrittura” e la “lettura” sempre più veicoli di inclusione grazie al “Premio Letterario Città di Castello” che ieri ha vissuto un momento unico e di straordinaria valenza culturale e sociale. Nella sede della Associazione Culturale “Tracciati Virtuali” infatti è stato consegnato il primo premio della sezione speciale riservata alle recluse e ai reclusi dei penitenziari italiani, "Destinazione Altrove - La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo".

Questa sezione speciale, la prima in Italia, rappresenta già di per sé un unicum nel panorama dei premi letterari italiani all’allora recluso nella Casa Circondariale di Rebibbia a Roma, Nicholas Lupo, autore del racconto, "Le cose come sono", al quale è stata concessa l'opportunità di ricevere il riconoscimento nella sede della Associazione che promuove il “premio letterario” con il sostegno della Società Dante Alighieri, e patrocinio del comune, della Regione e Provincia di Perugia. “La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo",  promossa dal DAP, dalla   Dante Alighieri e dall'Associazione Culturale Tracciati Virtuali ha iscritto opere (poesie e racconti brevi) provenienti da 22 istituti penitenziari del paese . Il progetto rientra fra le iniziative di collaborazione per favorire la crescita umana e culturale dei soggetti reclusi, come previsto dal protocollo d'intesa siglato il 28 marzo 2024.  Il primo classificato dunque è risultato, Nicholas Lupo, con il racconto, "Le cose come sono".  Un testo autobiografico che sintetizza la vita di Nicholas dall'infanzia difficile fino alla condizione attuale di detenuto.   “Questa sezione speciale del nostro concorso - ha dichiarato il promotore Antonio Vella - è stata istituita dopo la firma del protocollo d'intesa tra la nostra Associazione, il DAP del Ministero della Giustizia e la Società Dante Alighieri. Il progetto è finalizzato a contribuire alla crescita culturale dei reclusi e al loro più completo recupero ”.

Il presidente della Giuria del Premio Letterario “Città di Castello”, Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri ha sottolineato che “un Premio letterario come quello di Città di Castello che riconosce dignità ai detenuti non è solo uno dei tanti premi esistenti in Italia, è speciale! Speciale come l'eredità che ci ha lasciato Papa Francesco che poche ore prima di morire ha voluto dedicare il suo pensiero ai detenuti di Rebibbia ”.  Alla consegna del Premio sono intervenuti anche il Senatore, Walter Verini, membro della Commissione Giustizia del Senato e l’assessore alle Politiche Sociali, Benedetta Calagreti.  Per Verini, “Sono un segnale concreto per ribadire che è possibile, è giusto è doveroso fare in modo che le giuste pene per chi ha sbagliato non significhino vendetta, ma recupero, reinserimento sociale”.

L’assessore alle Politiche Sociali, Benedetta Calagreti, nel portare il saluto del sindaco, Luca Secondi, ha parlato di “una giornata straordinaria all’insegna dei diritti umani, come in questo momento ha bisogno di profondi interventi prima di tutto per salvaguardare la dignità delle persone come spesso il compianto Santo Padre e il Presidente della Repubblica hanno richiamato ed evidenziato attraverso discorsi ufficiali e toccanti iniziative ”. 

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